OsservaSalute, crescono i bisogni di cura ma il personale è sempre più scarso

Il 35% delle persone con limitazioni nelle attività quotidiane si dichiara molto soddisfatto dell’assistenza medica e infermieristica rispetto ai ricoveri contro il 43,3% delle persone senza limitazioni nelle attività; è sotto il 30% la quota di chi è molto soddisfatto di vitto e servizi igienici. Ma le differenze territoriali sono molto marcate, con quote di gradimento di circa il 50% al Nord e di meno del 25% al Sud e nelle Isole. A sottolinearlo il rapporto di OsservaSalute 2018 presentato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Per l’assistenza infermieristica, in particolare, si rilevano le percentuali maggiori di soddisfazione, ma con ordine diverso, nella PA di Trento, Valle d’Aosta e Veneto, mentre dove le persone sono meno soddisfatte è la Basilicata, la Campania e la Puglia. E gli infermieri sono anche più vecchi. Nella fascia di età 40-49 anni sono il 40,2% del totale degli infermieri dipendenti del Ssn (nel 2013 erano il 44,1%). Gli infermieri compresi, invece, nelle fasce di età 50-59 anni e 30-39 anni sono, rispettivamente, il 36,0% e il 13,8% del totale (nel 2013 erano il 31,3% e il 17,2%). I dati confermano che il calo più significativo di unità si è verificato nella fascia di età 0-39 anni ( -4,34%). Al contrario, c’è stato un aumento di personale infermieristico nelle fasce di età 50-59 anni e 60 anni ed oltre (4,77% e 3,41%, rispettivamente, a livello nazionale). In più, sottolinea Osservasalute, gli infermieri sono sempre meno: tra il 2013 e il 2016 si riducono del -2,4%, da 271.043 a 264.646 e secondo gli ultimi dati Aran sono calati di oltre 7mila unità in soli cinque anni.

Nelle Regioni si assiste ancora una volta a una forte difformità: in tutte quelle del Sud il dato e superiore al valore nazionale, mentre in otto casi (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Marche, Puglia, Basilicata e Sardegna) l’andamento del trend non è perfettamente in linea con quello nazionale di diminuzione in tutti gli anni considerati. In più, sono solo 3 (Sardegna, Trentino-Alto Adige e Marche) le regioni in controtendenza rispetto al dato nazionale.

Per quanto riguarda, invece, il tasso di infermieri per 1.000 abitanti, a eccezione di Valle d’Aosta, Marche, Basilicata e Sardegna, in tutte le regioni si riscontra il trend negativo registrato a livello nazionale. In particolare, le riduzioni più marcate si registrano in Lazio, Molise, Campania, Sicilia e Abruzzo, ancora una volta quindi quelle in piano di rientro.

Osservasalute “raccomanda il monitoraggio dell’indicatore ‘personale’ nei prossimi anni, anche perché se il trend fosse confermato sarà sempre più difficile colmare la mancanza di personale medico e infermieristico per far fronte ai bisogni di cura sempre maggiori che si presenteranno nel prossimo futuro”.

E il territorio, secondo Osservasalute, è il più penalizzato. “Le modificazioni nel bisogno di salute della popolazione – si legge – richiedono il passaggio a logiche proattive di ‘presa in carico’ delle comunità e degli individui che ne fanno parte garantendo facilita di accesso ai servizi più appropriati e continuità.

Dal punto di vista delle risorse poi, in Italia, nonostante l’elevata percentuale di ultra 80enni, secondo Osservasalute è ancora troppo bassa la quota della spesa sanitaria complessiva per l’assistenza sanitaria a lungo termine (10,1%) se confrontata con quella di Paesi con simile livello di invecchiamento (14,8% in Francia e 16,5% in Germania). È quindi prioritario “orientarsi alle necessita della popolazione che invecchia, potenziando l’assistenza a lungo termine e l’assistenza domiciliare, con maggiori e rinnovate risorse economiche e umane (soprattutto infermieri e personale specializzato nell’assistenza domiciliare)”.

La situazione in Toscana Il tasso di fecondità totale, nel 2016, è pari a 1,30 figli per donna (valore nazionale 1,34figli per donna) risultando inferiore allivello di sostituzione (circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale. Nell’arco temporale 2002-2016si osserva che la ripresa dei livelli di fecondità, in atto a livello nazionale fino al 2010, presenta in Toscana un andamento simile, con valori di poco inferiori. Dopo il 2010 i valori, sia a livello nazionale che nella regione in esame, diminuiscono, rimanendo stabili nel 2016 rispetto all’anno precedente. Considerando l’intero periodo in Toscana il tasso di fecondità è aumentato del +10,2% (valore nazionale +5,5%).

La speranza di vita stimata alla nascita, nel 2018, è pari a 81,5anni per gli uomini ed a 85,6anni per le donne (valore nazionale: uomini 80,8anni e donne 85,2anni). Evidente è il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, ma il divario continua a ridursi pur risultando ancora consistente (+4,1anni) a favore delle donne. Nel periodo 2002-2018, si osserva, per il genere maschile, un trend in aumento (+3,4anni), ma altalenante con valori tutti superiori ai dati nazionali. Anche per il genere femminile si osserva un trend in aumento (+2,0anni), altalenante e con valori tutti maggiori ai valori italiani. A livello nazionale, inoltre, l’incremento nel periodo temporale considerato è stato pari a +3,6anni per gli uomini e +2,2anni per le donne. È da evidenziare come nel 2018si registrino valori in aumento per entrambi i generi, sia a livello regionale che nazionale.

I dati di mortalità, nel 2016, risultano pari a 101,1per 10.000 per gli uomini ed a 66,7per 10.000 per le donne (valore nazionale: uomini 105,8 per 10.000 e donne 69,2per 10.000). Nell’intervallo temporale 2003-2016, si registra una diminuzione per gli uomini del -24,3% (-25,2% valore nazionale) e per le donne del -22,1% (-23,3% valore nazionale). I dati registrati per gli uomini sono tutti minori rispetto ai valori Italia e l’andamento in diminuzione è caratterizzato da alcuni picchi in controtendenza nel 2005, 2008, 2012 e nel 2015. Simile è l’andamento a livello nazionale. Anche per il genere femminile i dati risultano tutti minori rispetto ai valori Italia, presentano un andamento in diminuzione caratterizzato da picchi in contro tendenza nel periodo 2006-2008, 2012 e nel 2015. A livello nazionale l’andamento è sostanzialmente analogo.

Nel 2017, la quota di fumatori tra la popolazione di età 14 anni ed oltre è pari a 20,6% (valore nazionale 19,7%). Considerando il periodo 2007-2017, si registra una diminuzione (-8,8%) e l’andamento che si osserva risulta altalenante con valori sia maggiori che minori rispetto ai dati italiani. Da evidenziare è il picco negativo del 2014 e il dato in aumento del 2015, rimasto stabile nel 2016 e lievemente incrementato nel 2017. Anche a livello nazionale si osserva, nel periodo complessivo, un andamento decrescente (-10,9%), ma l’andamento risulta più lineare.

La prevalenza di persone di età 18 anni ed oltre in condizione di sovrappeso è pari, nel 2017, a 34,6% (valore nazionale35,4%). Nell’arco temporale 2005-2017, i dati della Toscana risultano sia maggiori che minori rispetto ai valori Italia con valori compresi tra 33,4-36,8%. A livello nazionale, invece, l’andamento è più lineare (range34,7-

36,2%). Considerando l’intero periodo temporale nella regione in esame si è registrata una diminuzione dello -0,3%, contro l’aumento del valore registrato a livello nazionale (+2,0%).

La prevalenza di persone di età 18 anni ed oltre obese è pari, nel 2017, a 8,8% (valore nazionale 10,5%). Nell’arco temporale 2005-2017, i dati della Toscana presentano un andamento oscillante (valori compresi tra 8,0-10,4%) con valori tutti inferiori ai dati nazionali (ad eccezione del dato del 2006) che presentano, invece, un andamento alquanto lineare (valori compresi tra 9,8-10,5%). Considerando l’intero periodo temporale in Toscana si è registrata una diminuzione del trend del -1,1%(valore nazionale +6,1%).

In Toscana, nel 2017, la prevalenza di coloro che dichiarano di non praticare sport è pari a 31,7% (valore nazionale 38,1%). Nel complesso, considerando l’arco temporale 2005-2017, i dati mostrano un andamento oscillante (differenza tra il valore massimo e minimo pari a oltre 8 punti percentuali) con valori tutti inferiori rispetto ai dati nazionali. A livello nazionale, si osserva un andamento più lineare con un range meno ampio (differenza tra il valore massimo e minimo pari a circa 3 punti percentuali). Considerando l’intero periodo temporale in Toscana si è registrato un decremento pari a -11,0% (valore nazionale -4,3%).

2005-2017, i dati mostrano un andamento oscillante (differenza tra il valore massimo e minimo pari a oltre 8 punti percentuali) con valori tutti inferiori rispetto ai dati nazionali. A livello nazionale, si osserva un andamento più lineare con un range meno ampio (differenza tra il valore massimo e minimo pari a circa 3 punti percentuali). Considerando l’intero periodo temporale in Toscana si è registrato un decremento pari a -11,0% (valore nazionale -4,3%).

Prevenzione La copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione di età 65 anni ed oltre è pari, nella stagione 2017-2018, a 55,3% (valore nazionale 52,7%). Nel periodo stagionale 1999-2000/2017-2018, i valori di copertura risultano sia maggiori che minori rispetto ai dati nazionali. In Toscana il valore massimo si è registrato nella stagione 2009-2010 (stagione 2005-2006 a livello nazionale), negli anni successivi si osserva un andamento oscillante in diminuzione e in controtendenza, invece, nelle ultime tre stagioni. Considerando l’intero periodo temporale, in Toscana si registra un aumento pari a +53,6% (valore nazionale +29,5%).

Salute mentale e dipendenze Il consumo di farmaci antidepressivi, nel 2017, è pari a 61,5 DDD/1.000 ab die, valore più elevato tra le regioni italiane (valorenazionale40,4 DDD/1.000 ab die). Nel periodo 2004-2017 si osserva un evidente trend in aumento (+45,0%). Analogo andamento si riscontra a livello nazionale (+54,3%) ed i dati Italia risultano tutti minori.

Salute materno-infantile La proporzione di parti con Taglio Cesareo, nel 2017, è pari al 25,9% (valore nazionale 33,6%). Nell’arco temporale 2005-2017, i valori sono tutti inferiori rispetto ai valori nazionali e presentano un andamento alquanto costante. A livello nazionale, invece, si osserva un andamento in diminuzione iniziato a partire dal 2008. Considerando l’intero periodo temporale si registra nella regione in esame una lieve diminuzione, pari al -0,6% (valore nazionale -12,3%).

Assetto economico finanziario Il valore dell’indicatore relativo alla spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2017, è pari a 1.915€ (valore nazionale 1.866€). In Toscana, considerando l’arco temporale 2010-2017, si osserva un trend in diminuzione dal 2012 al 2013 seguito da una marcata inversione di tendenza a partire dal 2014 e nuovamente un trend in calo fino al 2016, seguito da un aumento nel 2017. A livello nazionale, invece, si osserva un trend in diminuzione fino al 2013, cui segue un periodo di aumento moderato del dato. Considerando l’intero periodo temporale nella regione in esame si è registrato un aumento pari a +1,4% (valore nazionale +0,3%).

Assistenza ospedaliera La percentuale di pazienti di età 65 anni ed oltre operati entro 2 giorni per frattura del collo del femore è, nel 2017, pari a 82,2% (valore nazionale 66,7%). Nel periodo 2001-2017, i valori della Toscana risultano molto altalenanti (range25,3-82,2%) con tendenza all’aumento. Questo trend in marcato aumento segue l’andamento nazionale (+224,9% vs+113,8% valore nazionale).

 

 

 

 

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