Il lavoro è stato fatto da Federsanità-Anci Toscana
Un focus sulle strategie di prevenzione e controllo dell’epidemia per le persone anziane ospitate presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa). A farlo Federsanità-Anci Toscana, in un lavoro che ha cercato di dare una definizione alle Rsa in termini assistenziali e organizzativi, oltre che di descrivere le specifiche del sistema pubblico dell’offerta in cui operano. Lo scopo del documento è mappare le azioni intraprese a livello regionale in risposta all’emergenza Covid-19 nelle Rsa, offrendo un quadro di sintesi degli strumenti normativi e delle scelte operative e organizzative.
In particolare, l’ultimo capitolo dello studio riguarda l’analisi della normativa regionale secondo tre principali strategie di attuazione delle indicazioni nazionali, riferite a quattro ambiti di intervento: indicazioni generali per la gestione dell’emergenza Covid-19, la presenza di misure di contenimento dell’infezione per ospiti e personale, l’attivazione di un sistema di rete territoriale del piano di azioni, la presenza di una strategia esplicita di monitoraggio delle azioni adottate.
Interessante la fotografia scattata dallo studio. Si legge: “Questa prima ricognizione ha permesso di rilevare non solo la presenza/assenza di piani di contenimento, ma di individuare alcune misure di particolare interesse strategico”. E ancora: “Le misure di contenimento dell’infezione per ospiti e personale coinvolgono più livelli di intervento, che riguardano: evitare le visite da parte di familiari e conoscenti, a eccezione di casi particolari; limitare i nuovi ingressi; dare disposizioni agli operatori affinché prestino attenzione al proprio stato di salute; monitorare l’insorgenza di febbre e sintomi di infezione respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria comunicandolo, se necessario, al personale medico per ulteriori approfondimenti diagnostici e per la gestione del residente secondo protocolli locali; sensibilizzare e informare sulle principali misure di prevenzione igieniche e del distanziamento sociale”.
Il terzo ambito di analisi ha avuto come oggetto l’attivazione di un sistema di monitoraggio del piano di azioni, per assicurare l’assistenza continua e la gestione degli ospiti presso le Rsa, in una fase emergenziale dove è stato indispensabile l’individuazione di strategie clinico-assistenziali appropriate e sostenibili ottimizzando le risorse disponibili. Il sistema implica una stretta collaborazione fra Aziende sanitarie, Medici di Medicina Generale (MMG), Medici di Continuità Assistenziale (MCA), Unità speciale di continuità assistenziale (USCA) e le organizzazioni presenti nei territori.
L’ultimo punto riguarda la presenza di una strategia esplicita di monitoraggio delle azioni intraprese per gestire l’emergenza all’interno delle Rsa. Emerge che “la presenza di un sistema di monitoraggio permette di rilevare con regolarità e sistematicità l’evoluzione di fenomeni che possono riguardare: la diffusione dell’infezione da COVID all’interno delle Residenze; la dotazione e il fabbisogno di personale e di dispositivi, farmaci o altro materiale; gli esiti dei tamponi diagnostici effettuati sugli ospiti e sugli operatori; la presenza di protocolli o di interventi specifici definiti a livello regionale”.
Alla luce di questo, va detto che le misure adottate possono rispondere a esigenze specifiche territoriali e possono quindi essere adeguate a prescindere dal numero di dimensioni sulle quali è intervenuta la regolazione. La differente combinazione di queste dimensioni ha permesso l’individuazione di tre principali strategie: l’attuazione estesa, che prevede tutte le dimensioni indagate, una mediana (da 2 a 4) e una contenuta che comprende uno solo degli aspetti rispettato. In particolare, in Toscana è stata adottata la misura estesa. A rientrare nella strategia mediana è stata per esempio la regione più colpita, la Lombardia. Il dettaglio dello studio è visualizzabile cliccando qui