Scandalo Enpapi, il Delegato Chivetti: «Ente solido, risparmi al sicuro»

«L’Ente è solido e sano tanto da garantire la sostenibilità a 50 anni come attestato dal  bilancio attuariale».

A dirlo è Stefano Chivetti, infermiere libero professionista e delegato provinciale eletto nell’ultima tornata elettorale per la provincia di Firenze e Pistoia in rappresentanza di Enpapi, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica che ha visto, a febbraio, l’arresto da parte della Guardia di finanza, del presidente e del direttore generale dell’ente. «Da marzo, soprattutto su alcuni gruppi social si è scatenato il panico in merito a questa vicenda – spiega Chivetti – Chi ha voluto cavalcare l’onda mediatica contro l’Ente ha generato solo confusione negli iscritti (77mila infermieri liberi professionisti iscritti ad Enpapi nelle due gestioni, quella principale e quella relativa alla gestione separata) senza pensare al valore e al ruolo che l’Enpapi ha realmente, e cioè di assistenza e tutela dei liberi professionisti. Ed è bene chiarire che quello che è successo è legato a singole persone, non all’Ente. I fatti andranno accertati  – sottolinea Chivetti -e la giustizia dovrà fare il suo corso. Se verrà accertata la veridicità di tutto ciò che viene imputato agli ex vertici, allora ci riterremo danneggiati e ci costituiremo parte civile».

Da fine marzo, quindi, l’Enpapi è commissariato e guidato da Eugenio D’Amico. Secondo quanto prevede la normativa, ai sensi dell’articolo 2, comma 6, del decreto legislativo n. 509 del 30 giugno 1994, il commissario straordinario ha «il compito di salvaguardare la corretta gestione e di avviare e concludere, entro sei mesi dalla nomina, la procedura per rieleggere gli amministratori dell’Ente». «Nel pieno rispetto del ruolo del Commissario e del suo compito istituzionale – sottolinea Chivetti –  in questi mesi nonostante attacchi gratuiti e talvolta offensivi a chi aveva fatto parte del precedente mandato politico, abbiamo osservato ed atteso in rispettoso silenzio, lasciando lavorare nell’interesse di tutti noi il Commissario auspicando «che il suo ruolo si esaurisca prima dei sei mesi previsti dalla legge e che fornisca indicazioni e consigli preziosi per far proseguire l’attività dell’Ente e concludere l’iter elettorale che non può essere invalidato ma concluso».

Tra le attività più impellenti, infatti, oltre all’approvazione del bilancio 2018 (essendo fisiologicamente decaduto il consiglio di indirizzo generale già dal mese di marzo) c’è la conclusione della tornata elettorale per l’elezione del Consiglio d’Amministrazione (CDA) e del consiglio di indirizzo Generale (CIG) dell’Enpapi. Se la prima tornata si era chiusa a gennaio con l’elezione dei delegati territoriali, si attendeva lo svolgimento della seconda tornata indetta per il 26 marzo. «Anche su questo punto, – spiega Chivetti –  è necessario fare chiarezza e sgombrare il campo da strane allusioni: la presenza di un’unica lista è derivata dal fatto che la commissione elettorale è stata costretta a non ammettere un’altra lista concorrente in quanto priva dei requisiti di ammissibilità. Su questo specifico fatto, nessun ricorso è stato promosso anche per il fatto che l’iter elettorale si è svolto nel pieno rispetto delle norme, sotto la supervisione di un Notaio che ne ha sancito la piena legittimità».

Quindi, mentre si attendeva lo svolgimento della seconda tornata elettorale indetta per il 26 marzo, con il decreto di Commissariamento tutto è stato sospeso. «Ora spetta al commissario gestire questo iter per ridare all’Enpapi i suoi organi di governo, democraticamente eletti e che potranno così attuare tutte le indicazioni e le osservazioni che il commissario potrà fornire» spiega ancora Chivetti. «Speriamo che questo avvenga quanto prima – dichiara Chivetti – perché il nostro Ente è in salute e i risparmi dei liberi professionisti che ogni giorno svolgono la professione infermieristica con passione e dedizione sono assolutamente al sicuro; la nostra cassa, la cassa degli infermieri merita un nuovo rilancio, che non può prescindere dalla partecipazione attiva degli iscritti. I fatti accaduti e quanto riportato su alcuni gruppi social hanno reso evidente la grande necessità di sviluppare una cultura sulle questioni previdenziali che al di là di ogni nostra personale visione o aspettativa rispondono a criteri legislativi con i quali gli organi di governo di un ente come l’Enpapi debbono necessariamente confrontarsi. Un rilancio quindi che parte però dal rispetto delle norme che valgono per tutti e dal senso di responsabilità che deve caratterizzare ogni professionista iscritto all’ente ed esercente questa professione» conclude Chivetti.

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