Dal primo dicembre si darà il via alla terza dose anche per coloro che hanno tra i 40 e i 60 anni
La lotta al Covid procede su più fronti ma la base della strategia governativa poggia sulla terza dose. L’obbiettivo è rafforzare progressivamente l’immunizzazione della popolazione, in modo da evitare un nuovo aumento dei ricoveri e delle terapie intensive. Mentre negli USA Pfizer è stato approvato anche per la fascia di età dai 5 agli 11 anni e in Italia si attende l’arrivo del molnupiravir, la “pillola anti Covid” autorizzata in Gran Bretagna, il ministro alla Salute Roberto Speranza ha annunciato che dal primo dicembre si darà il via alla terza dose anche per coloro che hanno tra i 40 e i 60 anni.
Chi ha diritto alla terza dose oltre agli over 60
Al momento, come spiegato anche dall’ultima circolare inviata alle regioni dal commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, i destinatari della dose ‘booster’ sono: soggetti ad elevata fragilità, personale sanitario, ospiti e personale delle Rsa. A cui si aggiungono tutti coloro che si sono vaccinati con il monodose Johnson & Johnson e tutti gli italiani che hanno più di sessant’anni. Niente booster, almeno per il momento, per professori, forze di polizia e militari.
La terza dose e il tema Moderna
La seconda dose è per tutti con vaccino a RNA messaggero, quindi Pfizer oppure metà dose di Spikevax (Moderna), come comunicato anche dalla Fnopi che ha ripreso la circolare del Ministero della Salute. Il 28 ottobre, Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco ha infatti stabilito che oltre al vaccino Pfizer potrà essere usato per la dose booster anche il vaccino Moderna. La circolare, sulla scia di quanto già deciso dall’Ema, precisa che la dose ‘booster’ del vaccino Spikevax è di 50 microgrammi in 0,25 millilitri, corrispondente a metà dose rispetto a quella utilizzata per il ciclo primario.
Eterologa anche per i vaccinati con Sputnik
Per entrambi i farmici devono passare almeno 6 mesi dal primo ciclo (28 giorni per gli immunodepressi). Questo vale sia per coloro che hanno ricevuto una doppia dose di vaccino a Rna messaggero, sia per chi aveva ricevuto la doppia dose di Astrazeneca o il monodose di Johnson e Johnson. Secondo una circolare del Ministero della Salute diffusa il 3 novembre, potrà fare un booster con un farmaco a mRna anche chi si ha ricevuto un vaccino non autorizzato dall’Ema, come il russo Sputnik o il cinese Sinovac. In questo caso, la terza dose può essere somministrata già 28 giorni dopo la seconda e non oltre 6 mesi dal completamento del ciclo primario.