Resta pressoché stabile il numero dei contagi giornalieri in Toscana. Ma si iniziano anche ad accennare previsioni, per quanto caute, sulla diminuzione dei contagi. E fa ben sperare il fatto che nell’ultima settimana sono emersi sempre più casi in condizioni lievi. L’attenzione però resta alta, soprattutto sul fronte delle Rsa. Si moltiplicano infatti i casi di Covid-19 nelle residenze per anziani, i cittadini più fragili e maggiormente a rischio. Da ieri, inoltre, sono state istituite le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). Il loro compito è quello di rafforzare la gestione dell’emergenza sanitaria attraverso l’assistenza e la gestione domiciliare a sostegno di pazienti affetti da Covid-19.
Il bollettino
Sono 290 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino e 16 i nuovi decessi. Salgono dunque a 4.412 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. 33 sono finora le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), 98 le guarigioni cliniche e 231 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 4.050. Dal monitoraggio giornaliero sono invece 13.288 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 6.406 nella Asl centro, 5.395 nella Asl nord ovest, 1.487 nella Asl sud est. Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 1.395, di cui 279 in terapia intensiva.
«Pochi nuovi casi al giorno a fine aprile»: il punto di Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars
«Fare previsioni sul numero di casi delle prossime settimane non è facile – osserva Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità -. Abbiamo incrementato il numero di tamponi e quindi stiamo intercettando una quota di casi maggiore, anche se spesso con sintomi lievi. In termini previsionali si allungano quindi i tempi in cui si verificherà il momento in cui avremo pochi nuovi casi al giorno, probabilmente verso la fine di aprile. Per quanto riguarda i ricoveri e le terapie intensive avevamo ipotizzato la fine di marzo come il momento più critico per i tassi di occupazione ed in effetti dal 25 di marzo i dati si sono fortemente stabilizzati».
Ecco il bilancio tracciato dalla Regione sulla base dei dati dell’Ars.
Aumentano i tamponi ed emergono nuovi casi
Dall’inizio dell’emergenza sono passati da 3 a 13 i laboratori che analizzano i test specifici Covid-19. Questo ha ampliato la capacità di effettuare tamponi in Toscana: da una media di 114 tamponi giornalieri nella settimana 1-7 marzo, a 1.045 tamponi giornalieri nella settimana 15-21 marzo, a 1.968 tamponi giornalieri nella settimana scorsa.
L’aumento dei tamponi effettuati ha ovviamente portato ad intercettare un numero crescente di casi: al 29 marzo erano 4.122 i casi totali, 11 casi ogni 10.000 abitanti. Contro i quasi 41 della Lombardia ed i 16 della media italiana.
In Toscana il 55% dei positivi sono maschi con un’età media di 59 anni
Stando ai dati dell’Ars, all’interno della regione l’epidemia sembra circolare in modo differenziato. L’Asl Toscana nord ovest è la più colpita con 14 casi per 10.000 abitanti (con picchi di 25 e 17 casi per 10.000 abitanti a Massa-Carrara e Lucca). La sud est e la centro hanno entrambi poco più di 9 casi per 10.000 abitanti. L’incremento medio giornaliero dei nuovi casi nell’ultima settimana è stato del 12%.
Dalla piattaforma dell’Iss emerge che il 55% dei casi sono maschi, con un’età media di 59 anni; il 14% ne ha meno di 40. Riguardo allo stato clinico registrato al momento della positività, il 10% è risultato asintomatico, quasi il 30% ha condizioni cliniche lievi, il 33% severe, quasi il 5% gravi. Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana emergono sempre più casi in condizioni lievi.
La letalità: in Toscana è al 5,2% contro l’11% della media italiana
La letalità (numero di deceduti su casi positivi totali) in Toscana è del 5,2%, contro il 15,4% della Lombardia e l’11% della media italiana. Ci sono differenze marcate tra le tre Asl toscane: nella Asl Nord Ovest si riscontra una letalità del 6,8%; nella Asl Toscana centro del 4,8% e nella Asl Sud Est del 2,1%, in cui sono presenti tra i casi in generale molti più casi asintomatici.
L’incremento della mortalità invece (deceduti sulla popolazione residente) mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus. Nel corso dell’epidemia sono inoltre diminuiti i tempi dell’insorgenza dei sintomi e cresciuti quelli tra ricovero ed il decesso.
La risposta degli ospedali all’emergenza Coronavirus: disponibili 344 posti letto intensivi
Secondo la Regione, la percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo. Si è passati dall’iniziale 50% all’attuale 33%, anche come conseguenza dell’emergere di casi lievi. Si registrano tuttavia forti variazioni tra le tre aree vaste: 48% centro; 28% nord ovest; 18% sud est. Anche le percentuali dei ricoveri in terapia intensiva sono variabili, anche se in modo più limitato. Attualmente sono ricoverati in TI oltre 270 pazienti, numero stabilizzato negli ultimi giorni.
Attualmente in Toscana sono disponibili 344 posti letto intensivi e 29 subintensivi (167 AV centro; 135 AV nord ovest; 40 AV sud est). È in corso di allestimento il piano CROSS per l’estensione delle Terapie intensive approvato da Borrelli: 280 nuovi posti letto di TI che vanno ad aggiungersi a quelli già in funzione. Alcune postazioni sono state già allestite, altre sono in corso di allestimento.
Usca: istituite unità speciali di medici per fronteggiare l’emergenza
Unità speciali di medici per la gestione dell’assistenza a domicilio dei pazienti. Sono le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) istituite dalla Regione per rafforzare la gestione dell’emergenza sanitaria. Verranno costituite su base volontaria da medici e operatori sanitari per effettuare l’assistenza per la gestione domiciliare a sostegno di pazienti affetti da Covid-19.
Le Usca saranno attive 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20, e possono essere attivate da: medici di assistenza primaria, pediatri di famiglia, medici di continuità assistenziale, centrale operativa 118. Il servizio infermieristico aziendale definirà un pool di professionisti, in stretto contatto con i medici che fanno parte delle Usca, per l’assistenza a domicilio e l’esecuzione, se ritenuta opportuna, di tamponi.
Le misure per Rsa, Rsd e altre strutture socio-sanitarie
Una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Enrico Rossi definisce le misure per Rsa, residenze per disabili o altre strutture socio-sanitarie. In particolare, si stabilisce che saranno effettuati tamponi su tutti gli operatori e ospiti, se dovesse verificarsi nella struttura un caso confermato di Covid-19. Anche agli ospiti di nuovo ingresso, verrà effettuato il tampone.
In caso di ospito o operatore positivo, l’intera struttura, nel caso in cui non sia possibile la divisione per aree e percorsi Covid e non Covid, sarà sottoposta a quarantena. Diversi i percorsi individuati per gli ospiti positivi al Covid-19. I sintomatici con condizione clinica instabile, saranno preso in carico dal SSR. I paucisintomatici, potranno essere mantenuto in isolamento all’interno della stessa struttura. Se questo non è possibile, scatterà il trasferimento in una struttura socio-sanitaria dedicata.
Il personale che lavora nella struttura continuerà a svolgere l’attività lavorativa. Questa sarà sospesa in caso di sintomi respiratori o di positività al Covid-19. Se l’operatore non ha sintomi o non è positivo, alla fine dell’attività lavorativa giornaliera potrà: rientrare a casa, evitando contatti con altre persone; pernottamento nella stessa struttura di lavoro; alloggiare negli alberghi sanitari.