Coronavirus in Toscana: flessione nei contagi ma è emergenza Rsa

Esami a tappeto nelle Rsa. È una vera e propria lotta contro il tempo quella che si rende necessaria per gestire la diffusione del Coronavirus nelle residenze per anziani della Toscana. Oltre 300 strutture all’interno delle quali sono ospitati circa 13mila anziani. Oggi la Regione ha fatto partire esami a tappeto per gli ospiti e gli operatori di Rsa, ma anche di residenze per disabili e altre strutture sociosanitarie. L’obbiettivo è frenare quanto più possibile la circolazione del virus all’interno di ambienti ad alto rischio di contagio, in cui vivono le persone più fragili.

Intanto, sul fronte dei contagi si rileva un segnale incoraggiante, anche se ovviamente si continua a mantenere altissima la guardia. Per la prima volta da diversi giorni il numero di casi giornalieri positivi è sceso: 196 oggi contro i 290, 305 e 252 dei tre giorni precedenti. La Regione conferma: «oggi si registra l’aumento più basso dall’inizio dell’epidemia: +4,4%». Sceso a 13 il numero dei decessi. Erano stati 16 lunedì, 17 domenica e 21 sabato. Sono arrivati anche i risultati dei primi screening su 1.167 sanitari di Careggi: il 95% è negativo.

Esami nelle Rsa: già partiti 500 test nelle aree più colpite

Sono partiti oggi gli esami a tappeto per gli ospiti e gli operatori di Rsa, Rsd (Residenze per disabili) e strutture sociosanitarie, a cominciare dalle realtà più colpite. La decisione arriva dopo il boom di casi di positività che si sono verificati in queste strutture. Soprattutto in quelle delle Asl Toscana centro e nord ovest. Proprio oggi sono partiti 5.000 test sierologici nelle aree più colpite della Asl Toscana centro e 1.600 in quelle della nord ovest.

Se gli esami diagnostici riveleranno la presenza del virus, ospiti e dipendenti delle strutture contagiati verranno separati dai negativi e posti in isolamento. Se possibile, si procederà con l’isolamento all’interno della stessa struttura, altrimenti in altre residenze sanitarie idonee alla quarantena. Sempre oggi il presidente della Regione, Enrico Rossi ha incontrato i rappresentanti di laboratori privati, ai quali ha chiesto di convenzionarsi con la Regione, per fare insieme screening diagnostici a tappeto anche nelle Rsa.

Oggi 196 nuovi casi, l’aumento più basso dall’inizio

Oggi sia i nuovi casi che i decessi sono in flessione rispetto a ieri. Sono 196 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino e 13 i nuovi decessi. Per i nuovi casi, fanno sapere dalla Regione Toscana, oggi si registra l’aumento più basso dall’inizio dell’epidemia: +4,4%. Un dato che assume un valore ancora maggiore se messo in relazione con il notevole aumento di tamponi: finora 33.165, di cui 3.066 solo nelle ultime 24 ore (oltre 500 in più di ieri).

Ad oggi sono 4.608 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sono 37 le guarigioni virali (i “negativizzati”, risultati negativi al test ripetuto per due volte a distanza di 24 ore), 101 le guarigioni cliniche (senza più sintomi) e 244 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 4.226. Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 1.413, di cui 293 in terapia intensiva. Sono invece 14.083 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana.

Screening a Careggi: oltre il 95% di operatori negativi

Nel frattempo sono arrivati i risultati dei primi screening sierologici. Da quelli effettuati dal laboratorio di microbiologia di Careggi su un campione di 1.167 sanitari, oltre il 95 % di operatori di Careggi risultano negativi. «A questo punto – ha detto Enrico Rossi – siamo pronti per passare alla fase due: estendere lo screening sierologico a tutto il resto della popolazione sanitaria e poi passare all’indagine di massa a partire dalle aree più colpite».

Dei 1.167 campioni processati 325 sono in Aree Covid: di questi il 4% è risultato positivi o dubbi (4%). Per gli altri 842, in Aree No Covid, la percentuale sale al a 4,9%. Un risultato incoraggiante, secondo Enrico Rossi. «Particolarmente positivo il dato in area Covid, dove l’attenzione e la protezione sono state ancora più forti – ha detto Rossi -. È un dato straordinario del quale ringrazio la professionalità e la correttezza dei nostri professionisti e operatori sanitari».

Dal 26 marzo distribuito oltre 1 milione di mascherine

Dalla Regione Toscana fanno sapere che procede a una media di oltre 220 mila al giorno il ritmo di consegna delle mascherine nell’area Covid dei vari presidi sanitari toscani. La percentuale maggiore è rappresentata dalle mascherine chirurgiche made in Tuscany, in Tnt.

Fino alla giornata di lunedì 30 marzo, sono state in tutto 868.050 le mascherine messe a disposizione: 702.600 tnt, 80.300 Ffp2, 80.150 chirurgiche CE e 5.000 Ffp3 (solo per i reparti di terapia intensiva). Oggi ne sono state consegnate altre 271.000: 202.900 tnt, 21.000 Ffp2, 42.100 chirurgiche CE e altre 5.000 Ffp3. Per un totale di oltre 1.100.000 mascherine.

Coronavirus, quattro milioni di euro per la Cross

Assegnati quasi 4 milioni di euro per l’acquisto di apparecchiature elettromedicali, destinate alla Cross, Centrale remota per il coordinamento delle operazioni di soccorso sanitario urgenti. Il finanziamento, pari a 3.922.541,17 euro, è stato deliberato dalla Giunta Regionale ed è stato assegnato alla Asl centro. Questo perché la Corss ha sede nei locali della Centrale operativa 118 di Pistoia-Empoli. La Centrale disporrà delle nuove attrezzature dove riterrà necessario.

«La centrale Cross è un nostro importante punto di riferimento – ha detto l’assessore Saccardi – che ha saputo conquistarsi il giusto merito sul campo, anche al di fuori dei confini regionali, grazie all’impegno di tanti operatori e volontari toscani dalla indiscussa competenza». La Cross di Pistoia-Empoli è stata attivata infatti anche per il terremoto del Centro Italia del 30 ottobre 2016 e per il disastro dell’hotel Rigopiano (gennaio 2017). E ancora per il terremoto di Ischia (agosto 2017) e il crollo del ponte Morandi (agosto 2018).

Possibili brevi uscite per persone con disabilità intellettiva

Persone con gravi forme di disabilità intellettiva possono uscire di casa, ma nel rispetto obbligatorio di determinate regole. Lo precisa in una Circolare regionale inviata ieri a prefetti, Asl e associazioni, dall’assessore Stefania Saccardi. La Circolare fornisce alcune indicazioni sulle uscite e gli spostamenti delle persone con gravi disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico e/o patologie psichiatriche ad elevata necessità di supporto, al fine di prevenire e gestire emergenze comportamentali.

Le uscite saranno limitate allo stretto necessario e nel rispetto delle misure di prevenzione (distanza interpersonale, utilizzo di dispositivi di protezione individuale). Saranno consentite solo con l’assistenza di un accompagnatore munito di autocertificazione dello stato di necessità più una specifica certificazione da richiedere al medico specialista di riferimento. Resta fermo il divieto assoluto di uscire in presenza di una sintomatologia febbrile e/o respiratoria, in caso di positività al virus o se si è in quarantena domiciliare.

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