Il nuovo sistema sperimentato a Pisa per i pazienti in isolamento domiciliare
Telemonitoraggio territoriale delle cronicità o abbreviato Tel.Te.C. È un avanzato sistema di monitoraggio dei pazienti affetti da malattie croniche che consente al medico di famiglia di controllare a distanza, in tempo reale, i parametri vitali dei malati (pressione arteriosa, grado di ossigenazione del corpo, la frequenza cardiaca, temperatura corporea), senza recarsi a casa del paziente. Si tratta di un progetto della Regione Toscana che coinvolge l’Azienda USL Toscana nord ovest e il Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, pensato per tenere sotto costante controllo la salute delle persone anziane affette dalle tipiche patologie connesse con l’avanzare dell’età e che non possono uscire da casa, ma che si sta dimostrando drammaticamente utile ai tempi del Coronovirus, dove solo in Toscana sono oltre 15mila le persone in isolamento domiciliare per contenere il contagio da Covid-19. Avviato in via sperimentale da alcune settimane sul territorio della zona pisana, il sistema Teltec è già utilizzato da una decina di pazienti positivi al coronavirus. Le persone affette o a rischio Covid-19 che si trovano in isolamento domiciliare vengono dotate di dispositivi come saturimetri, termometri e sfigmomanometri che, grazie ad una applicazione che gira su tablet e ad un sistema di sensori bluetooth, trasmettono i parametri vitali a distanza e in tempo reale al medico curante, attraverso una piattaforma web. Il sistema di telemonitoraggio può essere particolarmente utile ai pazienti per gestire meglio l’ansia derivata dalla difficoltà respiratoria, soprattutto la notte, e per rimanere in contatto con il medico. «Il monitoraggio della temperatura, della saturazione dell’ossigeno e della pressione arteriosa fin dai primi sintomi potrebbe rivelarsi di cruciale importanza per limitare la progressione dell’infezione – affermano Stefano Barsantini e Luca Puccetti, rispettivamente coordinatori delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dei medici di base e dei pediatri di Pisa e di Cascina -, aiutandoci a compiere scelte terapeutiche tempestive e mirate». «Ai pazienti – prosegue Fanucci – viene fornito un insieme di sensori biomedicali wireless di semplice utilizzo per l’auto-rilevamento dei parametri vitali ed un tablet in grado di comunicare al paziente le attività da effettuare, sulla base di un protocollo di trattamento definito dal curante. Il sistema è dotato di un allarme sonoro per le misurazioni e di un’interfaccia grafica chiara, il cui impiego è intuitivo. Il tablet inoltre gestisce la ricezione dei dati provenienti dai sensori, la loro memorizzazione e visualizzazione locale ed il successivo inoltro alla piattaforma centrale, che permette al medico di tenere sotto controllo l’evoluzione delle condizioni cliniche del paziente in tempo reale». Anche se ancora presto per poter valutare gli effetti di questo strumento di telemedicina, l’obiettivo è ridurre gli accessi in ospedale per Covid-19.
Coronavirus, Aima a lavoro per le famiglie dei malati di Alzheimer
La rete regionale Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) ha attivato per le famiglie una task force per fornire ascolto, sostegno e orientamento in questo periodo di emergenza Covid-19. Le famiglie possono, quindi, rivolgersi per telefono o email, all’associazione più vicina alla propria residenza (aimacomunica.it, https://www.regione.toscana.it/-/coronavirus-supporto-alle-famiglie-dei-malati-di-alzheimer). Aima, presente da 26 anni in Toscana, ha creato una rete di associazioni provinciali, che operano a tutela e sostegno delle persone con demenza e dei loro familiari. Le misure restrittive del Governo per contrastare la diffusione del Coronavirus hanno portato Aima a rivedere temporaneamente la propria attività, potenziando l’attività di ascolto telefonico in fasce orarie giornaliere per continuare a garantire alle famiglie sostegno e affiancamento. Operatori esperti rispondono a bisogni di orientamento, informazione, consulenza e sostegno psicologico. In collaborazione con Vodafone Italia e compatibilmente con le misure restrittive in atto, Aima può anche seguire i casi di malati disorientati, che rischiano di uscire da casa e perdersi, mettendo la famiglia in condizioni di usare un geo-localizzatore, con le modalità previste dal progetto “Gps Alzheimer”. È stato previsto un rafforzamento dei canali di comunicazione rivolti alle famiglie dei malati, agli operatori socio-sanitari dei servizi pubblici, alle organizzazioni sociali del territorio, a partire dal sito aimacomunica.it, lo strumento di comunicazione digitale ideato da Aima Firenze appositamente per questa fase di emergenza dove è possibile reperire fasce orarie e contatti disponibili per ciascuna zona. Il portale, oltre ad essere veicolo di informazioni e documenti aggiornati, prevede la possibilità di interazione in tempo reale con le famiglie dei malati, attraverso una live chat. In una seconda fase, si prevede l’interazione attraverso live streaming per videoconferenze e videochat tra caregiver. Il progetto prevede anche un potenziamento dei mezzi di comunicazione di Aima Firenze, che al portale aimacomunica.it affiancherà il proprio sito (www.aimafirenze.it) e la pagina Facebook AimaFirenzeAlzheimer. Con la sospensione delle attività dei servizi rivolti a persone con demenza (come i Centri diurni e i Centri diurni Alzheimer o i Caffé e Atelier Alzheimer) e la drastica riduzione dell’attività ambulatoriale, in osservanza alle attuali direttive nazionali e regionali, i servizi specialistici della Toscana si sono organizzati per continuare a offrire un supporto alle famiglie, che in questo momento si trovano ad assistere i loro congiunti. Attraverso il contatto telefonico dedicato e gestito dal personale medico e infermieristico è garantito un supporto a carattere sanitario e informativo, con indicazioni sulla gestione a casa delle persone malate, ma anche il monitoraggio clinico dei pazienti in carico (per i riferimenti si veda regione.toscana.it/demenze).
Azienda USL Toscana Nord ovest: tra task force e solidarietà
Continua l’attività a Cardiologia di Lucca, anche dopo la necessaria rimodulazione e riorganizzazione dei servizi e della struttura ospedaliera stessa. In sole 48 ore sono stati trattati in emergenza per infarto 5 pazienti con angioplastica coronarica e adesso sono in buone condizioni di salute.
«Siamo stati tra i primi – sottolinea Francesco Maria Bovenzi, direttore della Cardiologia ed emodinamica del San Luca – a organizzare, con la Direzione di presidio e con i miei colleghi cardiologi, gli infermieri di sala e i tecnici di radiologia un nostro modello di lavoro che ci permetta nell’attuale pandemia di garantire a tutti uniformità delle cure ed elevati standard qualitativi negli interventi. Il nostro storico nemico rimane il tempo, ma oggi gli si affianca un invisibile nuovo nemico. Un virus che manifesta una non elevata mortalità, ma un’altissima contagiosità e che nel 20-30% dei casi ha ripercussioni cliniche sul sistema cardiovascolare. Al San Luca la nostra attenzione è massima. Le procedure adottate sono un distillato di conoscenze scientifiche, ma soprattutto di esperienza sul campo di una macchina assistenziale complessa, che dall’arrivo in pronto soccorso privilegia percorsi di sicurezza per i pazienti e non da meno per gli operatori stessi, perché nulla possa essere lasciato al caso nella lotta contro un virus dimostratosi molto insidioso». «L’ospedale San Luca – sottolinea Michela Maielli direttore del Presidio San Luca – con questi significativi risultati conferma ancora una volta la sua capacità di piena inclusività e di gestione ottimale dell’assistenza, nella fase più critica dell’emergenza Coronavirus ed anche con pazienti no Covid, che devono essere adeguatamente trattati». «Solo lavorando insieme – aggiunge Fabiana Frosini, direttore del Pronto soccorso del San Luca – possiamo vincere le sfide che quotidianamente affrontiamo sul campo. Infatti, se il primo passo ospedaliero resta il nostro impegno responsabile vissuto per chi soffre e chiede aiuto in Pronto soccorso, come in una vera corsa a staffetta il testimone è affidato a tutti gli altri servizi ben organizzati e che sono protagonisti, insieme a noi, di questi complessi percorsi».
Arrivano ancora donazioni all’ospedale San Luca di Lucca. Tra le altre, l’associazione “Andare oltre si può” ha donato al reparto di terapia intensiva tre tablet, consegnati direttamente al dottor Cesare Fabrizio Benanti, responsabile del reparto, insieme alla dottoressa Daniela Boccalatte. La donazione è stata possibile grazie al supporto del Centro Tim di San Concordio e al contributo degli amici del Fantacalcio Valdinievole. I tablet sono particolarmente utili visto che le modalità con cui avviene il contagio da Coronavirus hanno limitato le visite nei reparti e molti pazienti possono rimanere isolati dai loro cari per tutto il periodo del ricovero. Con i tablet è possibile fare delle video chiamate e donare qualche momento di serenità sia ai pazienti che ai familiari.
Azienda USL Toscana Nord ovest ai tempi del Coronavirus: nuovo assetto dei servizi
Il settore materno-infantile dell’ospedale Versilia prosegue il suo lavoro. Anche in questa epoca di Coronavirus, infatti, le attività di assistenza a mamma e bambino proseguono in totale sicurezza per le donne, i neonati, i loro cari ed il personale”. Lo evidenziano i direttori delle strutture interessate: Antonio Santucci (Ostetricia e ginecologia), Luigi Gagliardi (Neonatologia e pediatria), e Martha Traupe (responsabile infermieristico/ostetrica dell’area materno infantile e consultori della Versilia). L’ospedale Versilia segue, con percorsi differenziati ed in totale sicurezza, sia le mamme positive al nuovo coronavirus sia quelle non colpite dal virus. I parti avvengono regolarmente e senza problemi, anzi il numero di nati finora è lievemente superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. «Ovviamente – dicono i professionisti del Versilia – ognuno deve fare la sua parte e non possiamo far finta che nulla sia accaduto. In Versilia, così come in tutte le altre realtà aziendali, è scattato da tempo un piano per affrontare l’emergenza Coronavirus, e la sicurezza è stata messa al primo posto, consapevoli di creare qualche disagio all’utenza. Gli orari di visita sono più limitati, ma sappiamo che questo è il momento di stare a casa. Ci vedrete vestiti da marziani in sala parto. Vi chiederemo di indossare mascherine sulla bocca e il naso. Forse saremo anche più stanchi e più tesi. Abbiamo aggiunto dei passaggi per la sicurezza: all’ingresso in ospedale per il parto – o subito prima se possibile, ad esempio ai monitoraggi – le future mamme vengono sottoposte al tampone per la ricerca del virus, in modo da separare le mamme negative da quelle positive ed indirizzarle al percorso più adatto. Sono state inoltre identificate specifiche sale parto (e sale operatorie nel caso di cesareo) a seconda della condizione; sono state identificate differenti zone di degenza, separate, all’interno del reparto; le modalità di dimissione sono diverse. Quello che rimane invariato è la capacità di seguire ogni donna con la stessa attenzione, dal consultorio in poi, di garantire in sala parto la possibilità di clampaggio ritardato del cordone ombelicale, di effettuare il pelle a pelle, di effettuare rooming in e la promozione dell’ allattamento materno. Insomma lo stesso mix di scienza avanzata e umanizzazione che abbiamo sempre avuto. Le ostetriche, le infermiere, i ginecologi e i neonatologi si impegneranno per far sì che avere un bambino sia bello come sempre anche nell’epoca del coronavirus. E se il neonato nasce pretermine e ha bisogno della terapia intensiva neonatale? Anche per questo, l’ospedale funziona come al solito. Sappiamo che ora è il momento di stare a casa, e abbiamo solo ridotto l’affollamento nel reparto, ma le visite sono sempre permesse per mamma e papà».
La farmacia dell’ospedale di Portoferraio ha attivato un servizio di consegna a domicilio su tutto il territorio dell’Elba dei medicinali e presidi ospedalieri destinati a pazienti affetti da patologie invalidanti. Tale modalità si rende necessaria al fine di evitare spostamenti dalle abitazioni. Per l’attivazione del servizio è necessario contattare telefonicamente il numero 0565/926679 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 oppure inviare una mail a: farmaci.urgenti@gmail.com. I farmaci verranno consegnati a domicilio dalle associazioni di volontariato del territorio.
Da ieri la struttura di riabilitazione di Campiglia Marittima è diventata il centro di riferimento dell’Area Sud dell’Azienda USL Toscana nord ovest per i pazienti in uscita dalle Terapie Intensive negativizzati al Covid-19. La struttura passerà così da 20 a 24 posti letto, sarà fornita di specifiche dotazioni che andranno dai semplici saturimetri o spirometri incentivanti ai cicloergometri e soprattutto potrà contare su un pre-allertamento del 118 per eventuali trasferimenti in urgenza. All’interno del centro è stato rafforzata la presenza di personale medico, infermieristico e della riabilitazione, che potrà contare sulla disponibilità di consulenze specialistiche su questioni pneumologiche o internistiche assicurate attraverso i professionisti in servizio all’ospedale di Cecina.
E da Carrara arriva una buona notizia. Tutti gli operatori della radioterapia e della senologia che lavorano al Civico di Carrara, sono risultati negativi al test sierologico per il Covid-19 che i medici e infermieri della medicina preventiva, diretta da Francesco Buono, hanno effettuato sul personale sanitario. Solamente un sanitario ha manifestato un contatto pregresso e quindi è risultato comunque fuori pericolo. Nessuno, al momento, necessita di tampone. Ciò a dimostrazione che le procedure messe in atto da alcune settimane, come il filtro dei pazienti con la misurazione della temperatura nei due ingressi del Civico, l’igiene delle mani, l’uso di mascherine e guanti per i pazienti ed operatori, sono risultate efficaci nel prevenire il contagio virale e testimoniano la sicurezza in cui pazienti e sanitari, operano quotidianamente sei giorni la settimana per offrire un servizio di qualità alla popolazione della provincia e territori limitrofi.
Esami radiologici a domicilio grazie alla Fondazione CR Firenze
Esami radiologici a domicilio del paziente o nelle Rsa grazie ad una donazione all’ospedale Santa Maria Nuova da parte della Fondazione CR Firenze per un valore di 55mila euro che ha consentito l’acquisto di attrezzature portatili, e ai fondi messi a disposizione da Regione Toscana attraverso il Bando Sociale. Strumentazioni che risultano fondamentali in questo momento di emergenza legata al contenimento del virus Covid-19, poiché consentiranno di evitare l’afflusso dei cittadini in ospedale. Grazie a queste attrezzatture potranno essere eseguiti esami radiologici del torace, degli arti superiori ed inferiori e del bacino.
«Siamo contenti – è il commento dell’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi – che questo progetto, sostenuto anche da investimenti sul bando del sociale, con un contributo della Regione di oltre 12mila euro, arrivi in un periodo strategico, per dare una mano sul fronte Covid. Con questa apparecchiatura sarà possibile fare accertamenti diagnostici a tanti anziani o soggetti fragili, senza farli spostare dal loro domicilio». Il progetto nasce dalla consapevolezza che la decentralizzazione dell’assistenza, delle cure e delle diagnosi può, nei casi di cronicità delle patologie, della progressiva non-autosufficienza e della conseguente fragilità, essere una valida risposta ai bisogni dei cittadini. Inizialmente sperimentale per il territorio della provincia di Firenze, l’iniziativa si avvale del supporto logistico della Pubblica Assistenza Fratellanza Militare Firenze, partner logistico del progetto che metterà a disposizione oltre a un mezzo dedicato, il personale soccorritore che offrirà l’assistenza sanitaria urgente in caso di specifiche criticità che si dovessero verificare al domicilio allertando precocemente il sistema di emergenza territoriale. Sarà infatti un unico Tecnico di Radiologia, adeguatamente protetto, ad avere il contatto diretto con il paziente per l’esecuzione dell’esame. Il referto e le immagini saranno immediatamente disponibili poiché il collegamento in tempo reale con i medici radiologi di Radiodiagnostica dell’ospedale di Santa Maria Nuova consentirà la valutazione delle immagini, la loro interpretazione e refertazione immediata attraverso l’utilizzo della tele radiologia. I vantaggi di tale forma di organizzazione saranno molteplici: la riduzione per i tempi legati allo spostamento dei pazienti e dei costi connessi, del numero di accessi impropri, il ridotto utilizzo dei mezzi di soccorso che potranno così essere destinati ad altri scopi, il tutto mantenendo alta la qualità delle prestazioni erogate grazie alla tecnologia utilizzata in tali apparecchiature nell’ottica di una metodologia di intervento sanitario integrata e unificata. Per il medico sarà possibile prenotare il servizio attraverso il numero telefonico dedicato alle urgenze fast track riservato alla Medicina Generale.
Azienda USL Toscana Centro, garantiti tutti i servizi dedicati alle donne
Il direttore aziendale delle attività consultoriali, la dottoressa Valeria Dubini, precisa che anche in presenza delle necessarie riorganizzazioni legate all’attuale emergenza sanitaria nessuna attività è stata sospesa: dal percorso nascita, agli interventi di prevenzione, dalle attività ambulatoriali e diagnostiche, compresi gli interventi chirurgici oncologici e che le attuali modifiche non hanno in alcun modo compromesso il normale svolgimento delle prestazioni. Al Centro Donna del Piero Palagi i controlli, le ecografie di protocollo previste dal libretto di gravidanza, le consulenze per i test genetici, rivolti alle donne incinte e tutto quanto riguarda il percorso nascita compreso il secondo livello ecografico, la diagnosi invasiva e le vaccinazioni per le mamme, continuano a funzionare secondo le consuete modalità. Per quanto riguarda la ginecologia restano aperti tutti i consultori per le prestazioni urgenti, l’ambulatorio delle Urgenze presso il Centro Donna, e vengono svolte anche le ecografie di secondo livello, per i casi sospetti.
Prosegue, inoltre, come di consueto due volte a settimana l’accettazione della 194 e la somministrazione della pillola per l’aborto medico. Gli interventi chirurgici, invece, come ad esempio le isteroscopie, le conizzazioni (intervento con il quale vengono asportate lesioni pre-tumorali) e le interruzioni di gravidanza chirurgiche sono temporaneamente svolte nella Casa di Cura Leonardo a Sovigliana- Vinci, con la quale l’Azienda ha da tempo attivato una specifica convenzione per alcune discipline specialistiche chirurgiche (urologia e vascolare e oculistica ) perché dotata di apparecchiature specifiche e moderne, e di spazi riservati. Gli interventi sono svolti dal personale dell’Azienda sanitaria. Qualora vi siano difficoltà a raggiungere la Casa di Cura Leonardo la procedura, su richiesta, potrà essere svolta in altri presidi dell’Azienda e/o in altri ospedali con i quali il Centro Donna è in rete. Le donne possono serenamente continuare a fare riferimento al Centro Donna del Piero Palagi per attivare i percorsi chirurgici e ottenere le informazioni e le necessarie prese in carico da parte dagli operatori dedicati.
Coronavirus, molta solidarietà verso le strutture sanitarie
Tanta è la solidarietà che arriva da tutta la Toscana. Sono numerosissime le donazioni fatte al “Lotti” di Pontedera per dimostrare la vicinanza della comunità della Valdera al personale sanitario per l’impegno che sta mettendo nella cura delle persone affette da Covid-19. All’ospedale del Mugello molte sono le donazioni di questi giorni da parte di cittadini, associazioni e aziende private. La vicinanza e l’aiuto concreto del territorio agli operatori sanitari dell’ospedale di Borgo San Lorenzo sono arrivati attraverso le donazioni di strumentazioni e dispositivi di protezione come mascherine, tute protettive, occhiali, ventilatori, ecografi e monitor. E ancora, l’attaccamento all’ospedale San Giovanni di Dio del suo territorio, ha i tanti volti delle donazioni che in queste settimane sono arrivate alla direzione dell’ospedale, da Firenze, ma anche da Scandicci e Lastra a Signa, comuni per i quali Torregalli è il presidio di riferimento, ma anche da fuori l’area fiorentina.
Dopo la consegna di un ecografo top di gamma e un ventilatore donati dal Comune di Scandicci e dal Social Party con la campagna “Io dono, tu doni, noi vinciamo”, nei giorni scorsi si è fatto avanti anche il gruppo degli Allievi Ufficiali dell’Accademia di Livorno la cui donazione è stata utilizzata per acquistare 4 defibrillatori, due dei quali sono andati all’ospedale di San Giovanni di Dio. Da Firenze l’Associazione Firenze in Armonia ha donato alla terapia intensiva dell’ospedale un ventilatore da trasporto e un pulsossimetro, ai quali seguirà la donazione di un monitor multi parametrico. Dopo la donazione di 5 ventilatori polmonari carrellati, 50 circuiti pazienti e 50 maschere da parte di una donatrice di Scandicci, nei giorni scorsi un cittadino di Firenze ha donato per la rianimazione del San Giovanni di Dio un ventilatore e 1000 mascherine FPT2 per il valore di 39mila euro. Al vaglio è la proposta di donazione di un apparecchio CPAP, utilizzato per la ventilazione meccanica respiratoria, di proprietà di un privato che ha chiesto di poterlo donare all’ospedale. Altra raccolta fondi per il San Giovanni di Dio quella promossa dal Comune di Lastra a Signa in collaborazione all’associazionismo locale per aiutare medici e infermieri di Torregalli. Tante le donazioni anche in denaro che stanno arrivando ancora in questi giorni all’ospedale da privati cittadini.