Coronavirus, Rossi: attività ridotta al 25% negli ospedali toscani

I 41 presìdi ospedalieri della Toscana prevedono controlli a tappeto per tutti e a tutti gli ingressi. Stop all’accesso di chi manifesta sintomi riconducibili al coronavirus e attività medico chirurgica ridotta al 25%, con l’effettuazione delle sole prestazioni d’urgenza e di quelle legate alle patologie oncologiche. La misura viene adottata per evitare che una persona positiva al virus entri in ospedale e infetti pazienti e personale, provocandone la messa in quarantena, mettendo in difficoltà l’intero sistema. È per questo che davanti a ogni ospedale sono state sistemate tende di pre triage con la presenza di infermieri professionali. Ad annunciarlo è stato oggi pomeriggio il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha incontrato i giornalisti insieme all’assessore regionale al diritto alla Salute, Stefania Saccardi. Questo nello stesso giorno in cui il Governo ha deciso di chiudere le scuole fino al 15 marzo in tutta Italia.

Il presidente Rossi: «Decisione per tutelare la salute collettiva»

«Chiediamo ai cittadini in attesa – ha poi spiegato Rossi – di avere pazienza. Abbiamo preso questa decisione per tutelare la salute collettiva, nell’eventualità che il fenomeno possa avere un’ulteriore diffusione nei prossimi giorni. In questo modo renderemo disponibili posti letto in più, oltre agli attuali 30 liberi nelle terapie intensive degli ospedali pubblici. Verificheremo con le strutture private quanti potranno metterne a disposizione. Contiamo di arrivare a circa 100 in totale. E domani esamineremo la possibilità di renderne disponibili altri ancora, attrezzando con ventilatori respiratori alcuni dei 308 posti che abbiamo nelle terapie subintensive». I ricoveri avverranno soltanto per quei pazienti che mostreranno evidenti necessità di ricovero, a partire dalle difficoltà respiratorie. Per tutti gli altri proseguirà la sorveglianza attiva con i controlli a domicilio. Il presidente Rossi ha detto di aver ricevuto stamani i ringraziamenti del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, al quale ha messo a disposizione 5 letti di terapia intensiva. La Lombardia ne ha attualmente occupati circa 110 da pazienti con il coronavirus, ma ha tre volte il numero di abitanti della Toscana ed una situazione epidemiologica peggiore. «Dopo esserci dedicati alla prevenzione – ha aggiunto Enrico Rossi – ci siamo messi in condizioni serie per curare i pazienti, nell’eventualità che si verifichi lo scenario più preoccupante. Ma a me non fa paura affrontare questo tema e spero sia così anche per i cittadini toscani. Non navighiamo a vista. Sappiamo ciò che dobbiamo fare, anche se abbiamo a che fare con una materia delicata e complessa. Insomma ci stiamo attrezzando per le cure e per fornirle al meglio. C’è chi voleva fermare il virus ai confini nazionali. Io mi accontento di cercare di fermarlo alle soglie degli ospedali. Ma occorre far passare la paura, che è la peggiore nemica della gestione delle situazioni come questa». Il presidente ha poi annunciato che, vista la scarsità sul mercato mondiale, è iniziata la produzione di 20-30.000 mascherine al giorno “made in Tuscany”. Sono state cioè inventate e realizzate in tessuto non tessuto in Toscana, dopo averne ottenuto la validazione da parte dell’Università.

Coronavirus, 19 nuovi casi positivi in tutta la Toscana

19 nuovi casi positivi al Coronavirus (Covid-19) registrati tra ieri sera e oggi. Per l’Asl sud est sono 7: 5 familiari e di un vicino di casa del paziente di Chiusi. I cinque familiari sono tre donne e due uomini (di cui un minore di 11 anni), tutti residenti a Chiusi tranne una parente che vive a Montepulciano (località Acquaviva) e tutti in isolamento domiciliare, costantemente monitorati. Anche il vicino di casa, di 86 anni, vive a Chiusi, ed è ricoverato a “Le Scotte” di Siena. Un nuovo caso è stato registrato a Nottola (nel Comune di Montepulciano) in corso di approfondimento epidemiologico. I numeri del Covid-19 per l’Asl nord ovest parlano di altri 6 nuovi casi sospetti positivi al Coronavirus “Covid-19” sono stati registrati sul territorio della Nord Ovest. In corso gli approfondimenti epidemiologici sui loro possibili contatti. Di seguito il dettaglio dei 6 casi. Un caso positivo è a Pontremoli: ossia un cittadino di 76 anni passato dal pronto soccorso di Pontremoli e adesso ricoverato all’ospedale Apuane. L’unità di crisi aziendale ha disposto la sanificazione del pronto soccorso e del reparto di medicina dove è stato ricoverato, sospendendo l’attività per la sola giornata di oggi 4 marzo e attivando la quarantena di personale e pazienti soggetti a potenziale contagio. L’uomo vive da solo, si è recato in precedenza anche nella Casa della salute di Pontremoli, sottoposta alle opportune verifiche. Il secondo caso è un livornese di 55 anni, ricoverato in isolamento nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Livorno in condizioni critiche, ma stazionarie. L’uomo si è presentato autonomamente al pronto soccorso. Tutti gli operatori del reparto, che sono entrati in contatto con lui, sono stati posti in quarantena preventiva. Due casi positivi in Valdera: si tratta di una coppia di coniugi sessantenni, che ha soggiornato in un albergo di Ferrara dal 21 al 23 febbraio ed entrata in contatto con spagnoli, risultati positivi al test per il “Covid-19”, in occasione di una manifestazione internazionale di tango. I coniugi sono in sorveglianza attiva domiciliare e stanno bene. Due casi in Val di Cornia: si tratta di una coppia di settantenni, che come la precedente della Valdera ha soggiornato in un albergo di Ferrara dal 21 al 23 febbraio ed è entrata in contatto con spagnoli risultati positivi al test per il “Covid-19”. Anche questa coppia è in sorveglianza attiva domiciliare e in buone condizioni di salute.

I nuovi casi positivi per l’Asl Centro registrati oggi sono 6, come evidenziano gli esiti dei tamponi esaminati a Careggi. Riguardo ai pazienti, a oggi in cura in Asl centro, sono stati dimessi i tre pazienti clinicamente guariti, ora in sorveglianza attiva nel proprio domicilio con monitoraggio costante di assistenti sanitari e medici di famiglia.

Coronavirus, i numeri in Toscana

A oggi, mercoledì 4 marzo, in Toscana sono 38 i tamponi complessivi risultati positivi al test del Coronavirus “Covid-19”. Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono 1027 persone in isolamento domiciliare di cui 488 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Si tratta di 299 casi nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), di 95 casi nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e di 94 casi in quella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto).

Coronavirus, attivata l’Unità di crisi regionale in risposta alla circolare della Protezione civile

Il Presidente Enrico Rossi ha emesso oggi un’ordinanza in cui, visto l’evolversi della situazione epidemiologica, definisce la struttura organizzativa di livello regionale con cui raccordarsi, sia a livello nazionale che locale. Questo in risposta alla circolare del Capo Dipartimento della Protezione civile, “Misure operative di protezione civile per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Civid-19”. Con l’ordinanza viene attivata l’Unità di crisi regionale, per affrontare con la massima efficacia l’emergenza in corso e adottare in tempi celeri le decisioni più opportune e necessarie. L’Unità di crisi, in modalità permanente, è composta da: Presidente della Giunta Regionale che la convoca e la presiede; Direttore della Direzione Difesa del suolo e Protezione Civile, al quale è attribuito il coordinamento in caso di assenza del Presidente della Giunta Regionale; Direttore della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale; dirigente del Settore Prevenzione Collettiva, individuato con il presente atto Responsabile Sanitario regionale per l’emergenza COVID-19; rappresentante della Prefettura di Firenze, anche allo scopo di garantire il raccordo con le altre Prefetture–UTG del territorio regionale; rappresentanti delle altre Prefetture–UTG coinvolte; rappresentanti della Città Metropolitana di Firenze e delle Province coinvolte; sindaci dei Comuni coinvolti. Sono invitati a partecipare alle riunioni dell’Unità di Crisi Regionale anche i Direttori Generali delle Asl e delle Aziende Ospedaliere. L’Unità di crisi si avvale di una task force sanitaria, coordinata dal Direttore Regionale della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale ed è composta dal Responsabile Sanitario regionale per l’emergenza Covid-19 e dai Direttori Generali delle Asl e delle Aziende Ospedaliere. La Sala operativa regionale per l’emergenza in atto è costituita dalla Soup, integrata con il Referente sanitario delle grandi emergenze, e opera in stretto raccordo con l’Unità di crisi regionale.

Coronavirus e i buoni comportamenti da tenere

La Regione indica i buoni comportamenti da tenere per limitare la diffusione del nuovo Coronavirus. La prevenzione è una misura fondamentale. L’hai ripetuto ancora una volta il presidente Enrico Rossi oggi pomeriggio. «Ci sentiamo di dare ai cittadini toscani tre consigli da seguire sui comportamenti da tenere per proteggere sé stessi e la collettività – ha detto Rossi -. Il primo: se hai febbre, raffreddore o altri sintomi influenzali, stai a casa e chiama il tuo medico curante o il pediatra di famiglia; devono essere reperibili telefonicamente 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. Il secondo: evita luoghi affollati, se possibile, e mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone. Il terzo: lavati più volte al giorno le mani, per almeno 60 secondi». I tre consigli saranno oggetto della prosecuzione della campagna di comunicazione che la Regione dal 28 febbraio sta facendo su quotidiani cartacei e online, radio, tv, social. Nei prossimi giorni ci saranno anche affissioni sui bus e nelle stazioni.

 

 

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