Coronavirus in Toscana: toccato l’1,5% circa degli under 18

8mila i bambini positivi, molto più estesi i disagi sociali

8mila i bambini e adolescenti toscani risultati positivi al Coronavirus da inizio pandemia senza che, per fortuna, vi siano stati decessi. Il virus ha toccato l’1,5% circa degli under 18 toscani. I disagi per le misure di distanziamento hanno riguardato la totalità dei circa 550mila bambini e adolescenti della regione.
Il tema è stato al centro del convegno online che si è svolto qualche settimana fa, organizzato da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti in occasione della giornata internazionale dei diritti del fanciullo. Il 20 novembre è stata infatti la data in cui, 31 anni fa, è stata approvata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia dall’Assemblea delle Nazioni Unite, che contiene a livello internazionale i principi cardine per la tutela, la protezione, il sostegno dei minori.
Nel corso dell’evento si è evidenziato come gli effetti della pandemia sugli under 18 siano stati meno significativi dal punto di vista sanitario, rispetto all’impatto sociale.
Secondo i dati sanitari diffusi dall’Ars, Agenzia Regionale di Sanità, non si attenuano per i più giovani le difficoltà di socializzazione. Per non parlare delle conseguenze negative sulle famiglie più fragili, più problematiche con ripercussioni inevitabili sui figli.  «Tutto questo – ha spiegato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – ci spinge a mobilitare tutte le energie possibili per essere vicini ai nostri ragazzi e sostenerli in questa prova particolarmente difficile. Devo dire che sin qui i nostri servizi hanno tenuto, non si sono fermati, anzi hanno saputo adattarsi alla nuova situazione, riuscendo a  convertirsi anche in forme e modalità nuove per garantire il rispetto e la tutela dei diritti delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, ma anche a mantenere, anche a distanza, una presenza calda, accogliente, vicina. Ci tengo quindi a ringraziare – ha detto – tutti gli operatori dei servizi territoriali, gli uffici ed enti regionali coinvolti, per l’impegno costante e quotidiano; in un periodo estremamente complicato sono riusciti a dare un supporto e un servizio fondamentale per i nostri minori».

Secondo i dati raccolti dal Centro  regionale sugli interventi per bambini e ragazzi in famiglia e fuori famiglia, sono circa 30mila ogni anno i minori presi in carico (dati 2019) di cui 1.289 in affidamento familiare e altri 759 accolti nelle comunità operanti sul territorio.
Sul fronte delle famiglie  l’intervento di educativa domiciliare raggiunge  4.500 minori e 3.600 famiglie. Inoltre, in un anno sono 9mila famiglie e 14mila minori sono coinvolti in forma di assistenza economica. Della rete sociale regionale fanno parte 114 comunità per minori, 30 centri diurni, 24 centri affido e 4 centri adozione.

Importante anche l’azione educativa nella fascia 0-6 anni: in Toscana si raggiungono e si superano gli obiettivi posti dalla Comunità europea con una copertura media regionale per il periodo 0-3 anni del 39%  (l’obiettivo di Lisbona è del 33%) in cui i nidi rappresentano l’offerta più ampia. Per la scuola dell’infanzia (3-5 anni) i bambini iscritti  sono circa 85mila per una copertura effettiva pari a circa il 94%.

«Crediamo che nessuna bambina, nessun bambino debba avere meno diritti  e meno opportunità degli altri: per questa la Toscana in questi anni ha sempre  investito economicamente e culturalmente sull’infanzia –  ha evidenziato Alessandra Nardini, assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini -. Questo impegno a garantire le stesse opportunità a tutti è ancora più stringente ora, in una fase storica in cui la pandemia rischia di accentuare le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali. Siamo convinti che i servizi per l’infanzia costituiscano un preciso impegno politico per il futuro, un impegno che si traduce in opportunità per le bambine e i bambini, nel sostegno alle famiglie, nella attenzione alla conciliazione tempi di vita – tempi di lavoro. Non vogliamo mancare – ha concluso – a quella promessa fatta 31 anni fa  che resta attualissima:  anche in un momento difficile come questo non possiamo, non dobbiamo fare passi indietro sui diritti di nessuna persona e a maggior ragione sui diritti di bambine e bambini».

 

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