Covid, i sanitari possono tornare al lavoro solo se negativizzati

Lo chiarisce la Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana

Infermieri, medici e tutti gli operatori sanitari che hanno contratto il Covid-19 possono tornare fisicamente a lavoro solo a seguito di tampone molecolare negativo. Lo chiarisce la Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana. Lo fa in riferimento alla possibilità di rientro a lavoro di quegli operatori sanitari che, pur non presentando più sintomi, continuino a risultare positivi al test molecolare per SARS-CoV-2 dopo 21 giorni dalla manifestazione dell’infezione. Come prevedeva la Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre. Il Ministero della Salute ha però chiarito che comunicato che l’Allegato 12 del DPCM del 3 novembre, per gerarchia delle fonti, ha superato e modificato le disposizioni della Circolare del 12 ottobre.

«Fino all’emanazione di eventuali nuove disposizioni nazionali – spiega Carlo Rinaldo Tomassini, a capo della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana – gli operatori sanitari non possono far ritorno nell’ambiente di lavoro fino alla negativizzazione del test molecolare. Se continuano a risultare positivi anche se asintomatici a distanza di 21 giorni dalla comparsa di sintomi, possono lavorare in modalità smart working o esercitando altre attività di tipo sanitario a distanza come teleconsulto o supporto alle attività di contact tracing. Questo purché privi di sintomi da almeno una settimana e con l’attestazione del termine di isolamento sanitario da parte dal Dipartimento di Igiene Pubblica della Azienda USL territorialmente competente».

 

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