Orientamento sessuale, il nuovo codice deontologico segna un punto di svolta epocale

Il nuovo codice deontologico degli infermieri, oltre ad aver introdotto importanti novità per il governo clinico, ha segnato un punto di svolta e di rottura in Italia esprimendosi in modo chiaro e netto circa il tema dell’orientamento sessuale. All’articolo 3, infatti, laddove si parla di ‘rispetto e non discriminazione’ si sottolinea come ‘L’Infermiere cura e si prende cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale. Si astiene da ogni forma di discriminazione e colpevolizzazione nei confronti di tutti coloro che incontra nel suo operare’. Una vera e propria rivoluzione per una categoria professionale che richiama l’attenzione, rimarcandola, su un concetto che è quello dell’universalità del valore dell’assistenza infermieristica. Un concetto non nuovo nel mondo delle professioni – il codice deontologico degli psicologi già lo contempla – ma non assoluto, quello dei medici, infatti, rimanda ad esempio ad un più generico ‘senza discriminazione alcuna’. Gli infermieri, invece, con questa scelta hanno voluto mettere l’accento oltre che sul profilo professionale di colui che eroga la prestazione professionale, sul fatto che colui che riceve la prestazione stessa è una persona in tutta la sua centralità.

Del resto il genere e il sesso sono elementi fondamentali nella vita delle persone e tutti coloro che si occupano di salute e assistenza dovrebbero conoscere questi temi, tenendone conto nella pratica clinica quotidiana. Negli ultimi anni la visibilità̀ pubblica nelle differenze di genere della popolazione è notevolmente aumentata eppure questa emancipazione non ha posto fine alle discriminazioni, presenti anche nel campo della salute. Un’approfondita revisione della letteratura promossa recentemente dall’Unione Europea ha individuato tre aree chiave che fanno da sottofondo alle disuguaglianze in ambito sanitario:

Preparazione specialistica lacunosa e conoscenza insufficiente delle questioni di salute che riguardano gli utenti transgenere, che di conseguenza non si sentono compresi, disuguaglianze legali, amministrative e burocratiche, trattamento inadeguato e discriminazione attiva da parte del personale sanitario. Un professionista sanitario può comprensibilmente trovarsi in difficoltà ma l’infermiere, da oggi ancor più che prima, dovrà appropriarsi di una prospettiva che tenga conto delle diversità di genere e acquisire una competenza culturale in merito. L’infermiere è la prima figura che viene a contatto con l’utente oltre ad essere il professionista che ci trascorre più tempo. Per questa ragione gli infermieri possono esercitare un impatto determinante nella costruzione di una narrazione sanitaria positiva. Il nuovo codice deontologico crea le condizioni definitive perché questo percorso finalmente si possa compiere nel miglior modo possibile.

Open chat
Hai bisogno di informazioni?
Scan the code
Powered by weopera.it
Ciao
Come posso aiutarti?

Se non hai WhatsApp Web sul tuo PC, puoi scansionare il codice dal tuo Smartphone per metterti in contatto con noi.