Patto per la salute e autonomie, dal Ministro Stefani garantita equità e uniformità con le linee di indirizzo nazionali

Sviluppo dell’assistenza territoriale con l’infermiere di famiglia e di comunità. Di questi temi e dell’autonomia differenziata al Patto per la salute, snodo fondamentale per le regioni, si è parlato nel corso dell’incontro tra la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche e il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani.

Nel Patto per la salute il coinvolgimento del ministro riguarda la sua delega per la valorizzazione delle zone montane e le piccole isole dove è prioritario l’inserimento dell’infermiere di famiglia. Sulle autonomie il ministro ha garantito equità e uniformità con linee di indirizzo nazionali e si è detta d’accordo con gli infermieri sulla necessità di sollecitare interventi di recupero per le Regioni indietro nell’applicazione dei livelli essenziali di assistenza

Il coinvolgimento del ministro per gli Affari regionali, oltre che come anello importante tra Regioni e Governo, è anche ipotizzabile sviluppando una delega di Erika Stefani che riguarda le azioni governative, anche normative per la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane con interventi speciali per la montagna, di natura territoriale, economica (c’è un apposito fondo alimentato anche a livello comunitario), sociale e culturale e la cura dei problemi delle piccole isole.

Si tratta in sostanza della cura di oltre un terzo del territorio italiano (le zone montane coprono il 35,2% e le isole l’1% della Penisola) e la collaborazione tra infermieri di famiglia sul territorio e Dipartimento degli Affari regionali porterebbe attenzione – sociale e di cura – e sostegno in quelle zone che oggi spesso vengono spopolate perché prive proprio di supporti sociali e più in generale di servizi pubblici. Poi il tema delle autonomie. Su questo FNOPI ha ribadito la sua posizione di salvaguardia dell’equità e di omogeneità per quanto riguarda l’assistenza alle persone.

Il ministro, che ha raccolto la posizione della Federazione, ha sottolineato che la richiesta di alcune Regioni di maggiore autonomia è stata in parte fraintesa e distorta nella fase di comunicazione pubblica. Il Governo poi – e di questo lei stessa rappresenterà l’esigenza agli altri ministri – intende sottolineare e specificare bene, qualunque sia il testo su cui si possa discutere, che tutto avviene in una cornice assolutamente nazionale e, quindi, come chiesto dalla FNOPI, tenendo ferma la barra su alcune parole come equità, unitarietà e indivisibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Stefani si è detta d’accordo con gli infermieri sulla necessità di sollecitare interventi efficaci perché si portino le Regioni attualmente indietro nell’applicazione dei livelli essenziali di assistenza, sullo stesso piano delle altre, per evitare diversità pericolose tra i cittadini.

 

 

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