Paura ad alta quota. Donna colpita da infarto sul volo Pisa-Londra salvata da tre infermieri

Tre infermieri toscani hanno soccorso e salvato una signora anziana colpita da un infarto sul volo Londra-Pisa lo scorso 29 settembre. Erano da poco passate le 22 quando il velivolo stava sorvolando La Manica. All’improvviso la donna ha accusato un malore e i tre, che si trovavano a bordo, sono prontamente intervenuti per stabilizzarla. Dopo un colloquio con il capo cabina e il comandante, la decisione è stata quella di un atterraggio di emergenza in Belgio, nell’Aeroporto Charleroi di Bruxelles, dove sono intervenuti i soccorsi sanitari. Medici e infermieri fiamminghi hanno stabilizzato la passeggera, somministrato farmaci d’emergenza e trasportato la signora in ospedale per un check up. Il medico di emergenza avrebbe a sua volta ipotizzato la prefase di un arresto cardiaco che si sarebbe sicuramente manifestato prima dell’arrivo all’aeroporto di destinazione (a circa 1 ora di volo).

La notizia, non è passata inosservata all’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia che, dopo alcuni giorni di telefonate, è riuscito a ricostruirne l’identità. Due di loro sono iscritti di Opi Firenze-Pistoia: Marco Tapinassi, infermiere della Ausl Toscana Centro, operativo all’ospedale di Santa Maria Nuova e Lorisa Katra, infermiera ventiquattrenne residente a Prato, che lavora in un istituto riabilitativo privato a Firenze. Insieme a loro una terza infermiera dell’Ordine di Massa Carrara. «Faccio questo lavoro da due anni e non mi era mai capitato di soccorrere qualcuno in una circostanza così eccezionale come il volo in aereo – ha detto Lorisa Katra -. A un certo punto il personale di volo ha chiesto aiuto perché c’era una persona che non si sentiva bene e, con gli altri due infermieri a bordo, siamo intervenuti immediatamente. La signora era ancora cosciente ma presentava i sintomi tipici di un infarto: sudorazione algida, nausea, vomito. Non avevamo strumenti per misurare la saturazione o altri parametri, quindi abbiamo preso la frequenza cardiaca dal polso e verificato che era accelerata. A quel punto – prosegue l’infermiera – ci siamo consultati tra noi e abbiamo deciso di richiedere un atterraggio di emergenza perché la situazione era critica. Mentre tutto ciò avveniva abbiamo assistito la signora somministrandole ossigeno perché non riusciva a respirare bene e l’abbiamo aiutata anche a gestire la nausea. Poi, una volta atterrati, sono arrivati i soccorsi. I medici che sono subentrati hanno concordato con il nostro soccorso base e le hanno somministrato i primi farmaci». Lorisa Katra è contenta di essere stata utile in una situazione come questa spiegando quanto sia importante essere addestrati e sapere aiutare le persone in situazioni estreme come questa. «Il mio è un lavoro che ti porta sempre dietro, ovunque tu vada – ha detto l’infermiera -. Abbiamo solo fatto il nostro dovere e sono contenta che sia servito a salvare una vita». E la paziente è stata doppiamente fortunata: non solo per avere infermieri a bordo, ma anche particolarmente preparati. Marco e Lorisa sono infatti esperti formatori nel campo della rianimazione cardio-polmonare.

«Ai tre protagonisti di questa storia – spiegano da Opi Firenze-Pistoia – va il nostro plauso e ringraziamento. Quanto accaduto dimostra la capacità degli infermieri di intervenire con competenza e professionalità anche nelle situazioni più critiche».

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