“Anche tu puoi dire grazie”, invito di solidarietà in ogni ospedale

L’iniziativa pensata per ringraziare e sostenere medici, infermieri, personale sanitario

“Anche tu puoi dire grazie” è scritto in calce sulle bacheche all’ingresso delle strutture ospedaliere. Un invito a lasciare messaggi per ringraziare e sostenere medici, infermieri, personale sanitario, ovvero tutti coloro che vivono in prima linea l’emergenza sanitaria della pandemia. L’iniziativa è della Regione Toscana, in collaborazione con le Aziende sanitarie e quelle ospedaliero-universitarie. È stata presentata ufficialmente nei giorni scorsi, al Meyer. Una selezione dei messaggi scritti nelle bacheche viene raccolta e pubblicata quotidianamente sul sito della Regione, in una pagina web dedicata.

«Volevamo creare un modo semplice, immediato, di sostenere con un grazie chi è in prima fila in questa difficile battaglia contro la pandemia – spiega il presidente regionale, Eugenio Giani. Sappiamo – prosegue – che tante persone provano un sentimento di gratitudine verso chi li ha aiutati in questa fase così difficile. In questo periodo natalizio è significativo poter trovare un canale per poter esprimere questo sentimento, offrendo anche un ulteriore sostegno a chi è ogni giorno vicino ai malati».

«Abbiamo voluto creare anche così, nel periodo delle festività natalizie, un luogo simbolico di incontro tra operatori, pazienti e loro familiari, affidato alla parola scritta e ad altre forme di attestazione di apprezzamento – aggiunge l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini -. I numeri da soli non bastano a far comprendere quale sia stato l’impatto della pandemia nella vita di tutti. Chi ha vissuto, e vive, l’esperienza di questa emergenza sanitaria e della malattia sulla propria pelle sente poi il bisogno di esprimere le proprie emozioni e non sa come farlo, dove, e in che modo. Abbiamo raccolto un’esigenza crescente, che ci è arrivata da più parti, e abbiamo provato a fornire uno strumento che desse spazio a frammenti di vita da condividere con semplicità”.

 

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