Coronavirus, in Toscana sono solo il 4,3% gli stranieri contagiati

Sono 61 in più rispetto a ieri i casi di positività al Coronavirus in Toscana. I guariti crescono dell’11% e raggiungono quota 2.802. Dei nuovi 138 sono guarigioni virali. I test eseguiti hanno raggiunto quota 137.482, 3.865 in più rispetto a ieri. Quelli analizzati oggi sono 3.424. Si registrano purtroppo anche 16 nuovi decessi: 9 uomini e 7 donne con un’età media di 81,8 anni.

Dall’Ars arriva uno studio relativo ai contagi da SARS-CoV-2 tra gli stranieri residenti sul territorio regionale. Su 8.017 casi considerati (l’87,6% dei casi totali rilevati dall’Unità di crisi regionale) la popolazione straniera rappresenta solo il 4,3% del totale dei contagiati. Peculiare il dato relativo ai cittadini cinesi (il 13% dei residenti stranieri in Toscana): è stato registrato soltanto 1 caso.

Oggi 61 nuovi casi, 16 decessi, 278 guarigioni e 48 ricoveri in meno

Sono 61 in più rispetto a ieri i casi di positività al Coronavirus in Toscana, a fronte di 3.424 tamponi analizzati (3.865 in più rispetto a ieri quelli effettuati). Dei nuovi casi, 45 in più quindi i casi riscontrati oggi nell’Asl centro, 14 nella nord ovest, 2 nella sud est. Salgono a 2.802 le persone complessivamente guarite, 278 in più rispetto a ieri. Di queste, 1.305 sono “clinicamente guarite” (più 140 persone) divenute cioè asintomatiche e 1.497 (+138 persone) dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative al doppio tampone.

Si registrano purtroppo anche 16 nuovi decessi: 9 uomini e 7 donne con un’età media di 81,8 anni. Il totale delle vittime sale quindi a 827 dall’inizio dell’epidemia. Si riducono invece le persone ricoverate che oggi sono complessivamente 715; 48 in meno di ieri, di cui 139 in terapia intensiva (meno 5 rispetto a ieri). I ricoverati per Covid-19 sono il 13% degli attualmente positivi (i casi totali da cui sono stati sottratti i casi deceduti ed i guariti), percentuale inferiore alla media nazionale (20%).

La popolazione straniera positiva al Covid-19: lo studio di Ars

L’ Agenzia regionale di sanità ha esaminato i dati relativi ai contagi da SARS-CoV-2 tra gli stranieri residenti sul territorio Regionale. Su 8.017 casi considerati (l’87,6% dei casi totali rilevati dall’Unità di crisi regionale) la popolazione straniera rappresenta solo il 4,3% del totale dei contagiati. Peculiare il dato relativo ai cittadini cinesi, che rappresentano il 13% dei residenti stranieri in Toscana: è stato registrato soltanto 1 caso.

«I dati riferiti alla nostra regione – commenta Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia di Ars Toscana – sembrano confermare che la giovane età e la mancanza di comorbidità dei cittadini stranieri rappresentano fattori protettivi nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2, nonostante questi cittadini abbiano lavorato in ambienti particolarmente attaccati dal virus, come le Rsa e gli ospedali».

A queste ipotesi si aggiungono quelle relative a fattori genetici protettivi che sembrano, ad esempio, caratterizzare la popolazione afroamericana. O ancora il clima caldo caratteristico dei paesi africani che pare avere mitigato, in passato, la carica virale della famiglia dei coronavirus. E il possibile impatto di alcune vaccinazioni, come l’antitubercolare, particolarmente diffusa negli stessi paesi.

Su 8.017 contagiati solo 347 sono cittadini stranieri

Al 27 aprile 2020, sulla piattaforma dell’Iss, sono state registrate in Toscana 8.017 infezioni da SARS-CoV–2. Di queste (l’87,6% dei casi totali rilevati dall’Unità di crisi della Regione Toscana e trasmessi alla Protezione civile), 6.781 si riferiscono a cittadini italiani (84,6%), 347 interessano cittadini stranieri (4,3%), mentre per 889 (11,1%) la cittadinanza risulta mancante. Il rapporto di genere maschio/femmina vede le donne più coinvolte dall’infezione.

Tra i 347 contagiati si registra un solo caso nella comunità cinese

Sono 64 le nazionalità presenti nella casistica toscana. Il 18,4% dei positivi provengono dall’Albania, il 15,3% dalla Romania, il 14,1% dal Perù, il 5,5% dalle Filippine e il 3,7% da Brasile, India e Marocco. Fra i cittadini cinesi, che sono il 13% dei residenti stranieri in Toscana, è stato registrato soltanto 1 caso. Un dato interessante, anche alla luce del fatto che la città di Prato ospita una delle più grandi comunità cinesi d’Europa e che, dato l’esordio dell’infezione, sembrava destinata a diventare un epicentro di Covid-19.

L’età media è di 45,9 anni contro i 60,9 italiani

L’età media degli stranieri positivi è di 45,9 anni (italiani: 60,9 anni). Soltanto il 4,2% delle infezioni riguarda gli over70 (mentre per gli italiani il 36% ha più di 70 anni). Fra le possibili spiegazioni, la giovane età della popolazione straniera che in Toscana ha un’età media di 34,6 anni. Questo spiega anche la presenza di un minor numero di comorbidità (in particolare patologie croniche come diabete, ipertensione, insufficienza renale) che interessano soltanto il 18,2% degli stranieri (italiani 32,4%).

L’indice di letalità e dell’1,7% contro l’8%

Al 26 aprile 2020, sono i 6 decessi per infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione straniera. Rispetto agli italiani, l’indice di letalità (numero di decessi/numero di casi) è molto più basso: 1,7% contro 8%. In linea con l’andamento italiano, le morti sono più numerose per il genere maschile (maschi: 2,9%; femmine:1%). L’età media delle persone decedute è di 77 anni (italiani: 83 anni). Solo 2 delle persone decedute presentavano almeno una patologia cronica concomitante (stranieri: 33,3%; italiani: 68,3%).

La giovane età ha reso i casi meno gravi

Complessivamente, gli stranieri positivi in condizioni meno gravi, ovvero gli asintomatici, i pauci-sintomatici e i pazienti con sintomatologia lieve, rappresentano l’84,7% del totale (italiani:78%). Il 14,1% si trovano in uno stato clinico severo (italiani: 18,5%) mentre l’1,2% è in condizioni critiche (italiani: 3,5%). La giovane età di questa popolazione e le migliori condizioni di salute, spiegano anche il minor ricorso al ricovero ospedaliero sia in reparti di degenza ordinaria (stranieri:15,3%; italiani:24%) che di terapia Intensiva (stranieri: 1,7%; italiani:2,1%).

Molti contagi durante il lavoro in Rsa

Fra gli stranieri, 81 persone hanno contratto l’infezione sul luogo di lavoro. Di queste, 57 risultano operatori sanitari che operano prevalentemente all’interno di Residenze sanitarie per anziani (46). Dato che sono soprattutto le donne provenienti dai Paesi dell’est Europa e sud America (Perù) a svolgere professioni di natura assistenziale (in prevalenza agli anziani), l’informazione riguardante il luogo di contagio spiega, in parte, il maggior coinvolgimento del genere femminile fra gli stranieri provenienti da questi Paesi.

 

Sei milioni di euro dalla Regione per un bando di ricerca sul Covid-19

La Regione Toscana stanzia 6 milioni di euro, a fondo perduto, per l’attivazione di un bando pubblico di ricerca sul Covid-19. L’iniziativa è stata approvata oggi con una delibera di Giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Obbiettivo del bando è promuovere progetti di ricerca per identificare sistemi di prevenzione, terapie e sistemi di diagnostica e analisi, per combattere le infezioni da Sars-CoV-2 e altre emergenze virali, che si potrebbero presentare in futuro. I progetti saranno principalmente finalizzati a migliorare la comprensione dell’epidemia di Covid-19. E, nello stesso tempo, la preparazione e la risposta alle emergenze di sanità pubblica.

«L’emergenza epidemiologica che ha colpito il Paese è tale che abbiamo ritenuto opportuno investire importanti risorse anche nella ricerca per trovare soluzioni innovative, che ci aiutino a contrastare le epidemie attuali e quelle future – spiega Saccardi -. Ci auguriamo che con questa iniziativa possano arrivare proposte risolutive dai ricercatori del settore pubblico e privato no-profit, accelerando gli esiti dei loro studi. Siamo pronti a perseguire questo obiettivo attraverso il cofinanziamento, a fondo perduto, di progetti di ricerca e sviluppo, che tutelino il più possibile la salute pubblica».

Possono accedere al contributo, dunque, progetti di ricerca e sviluppo, dedicati a: studi e analisi di modelli organizzativi; indagini epidemiologiche e sociologiche; studi di diagnostica e virologia; approcci terapeutici e vaccini nell’ambito del Covid-19. Il costo totale di investimento, per ogni progetto, non potrà essere superiore a 500 mila euro. Il contributo, a fondo perduto, è concesso nella misura massima del 80% del costo totale del progetto. Possono partecipare al bando aziende sanitarie ed enti del Servizio sanitario regionale, che svolgono istituzionalmente attività di ricerca come l’Ispro e la Fondazione Monasterio; l’Agenzia regionale di Sanità della Toscana; organismi di ricerca con sede legale o unità operativa sul territorio regionale.

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