Patto sociale, nove milione dalla Regione Toscana. Infermieri: «Bene ma preoccupa carenza personale»

L’accordo relativo al personale del comparto del Servizio sanitario toscano (infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici) è stato siglato tra Regione e sindacati regionali della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil, con l’obiettivo di individuare una serie di priorità nelle attività dell’ultima fase della legislatura regionale, per garantire ai cittadini toscani il mantenimento dei livelli di assistenza fin qui conseguiti e una risposta concreta alle criticità emergenti.

Il Patto è stato presentato nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme ai rappresentanti sindacali della Fp Cgil, Cisl e Uil, alla presenza di tutti i direttori generali delle aziende toscane. Il Patto, che la Regione finanzia con 9 milioni di euro, segue di una settimana l’accordo con la dirigenza medica presentato lo scorso 13 marzo e finanziato con oltre 6 milioni per il riequilibrio dei fondi contrattuali.

Ecco alcuni dei punti salienti del Patto. La Regione si impegna a finanziare il Patto con 6.050.000 euro (il massimo utilizzo possibile delle modalità di incremento delle risorse per la contrattazione integrativa in questo momento gestibile in Regione Toscana sui fondi 2016, attraverso la corresponsione di parte dell’1% del monte salari, con riferimento alla chiusura dei bilanci 2015). In aggiunta a queste risorse, la Regione si impegna a innalzare il budget delle Aziende destinato a finanziare progettualità dirette all’insieme del personale del comparto e finalizzate alla riduzione delle liste di attesa e al miglioramento dei servizi, per l’importo di altri 2.950.000 euro. Per un totale, quindi, di 9 milioni.

Stabilizzazioni Occorre completare il percorso iniziato in applicazione alla legge Madìa (Dlgs 75/2017). Per questo la Regione si impegna a sollecitare Estar affinché predisponga concorsi per le diverse figure professionali, che consentano la stabilizzazione dei lavoratori che hanno maturato i requisiti di lavoro “flessibile” nei termini previsti dalla legge Madìa.

Assunzioni La Regione si impegna a garantire la copertura integrale del turnover 2019 e quello necessario per l’apertura di nuovi servizi, anche in relazione alle possibili uscite di personale a seguito delle nuove norme previdenziali, assegnando priorità al personale sanitario e OSS addetto all’assistenza.

Indennità Vengono demandate alle singole aziende le contrattazioni relative ad alcune indennità, come per esempio quelle per particolari condizioni di lavoro e le indennità di turno.

Personale Croce Rossa Per favorire la valorizzazione delle competenze possedute dal personale transitato dalla Croce Rossa Italiana al Servizio sanitario regionale, e inquadrato in categoria A (in applicazione di quanto previsto dalla normativa vigente all’epoca), la Regione si impegna a promuovere nelle diverse Aziende interessate l’attivazione di procedure di progressione verticale verso la categoria B.

La reazione Il patto regionale che prevede lo stanziamento di nove milioni di euro per il comparto sanitario può essere una risposta positiva alle carenze occupazionali nelle strutture sanitarie pubbliche toscane, più volte denunciate nelle ultime settimane dal coordinamento pro tempore dei Presidenti degli ordini delle professioni infermieristiche della Toscana. “La carenza di personale infermieristico è un fatto concreto, allarmante e urgente che sta mettendo in ginocchio la sanità regionale” afferma il coordinamento degli Ordini degli Infermieri Toscani a voce di Giovanni Grasso, Presidente dell’Ordine di Arezzo. “All’appello secondo il centro studi FNOPI e i conti della ragioneria dello Stato in Toscana mancano 3000 infermieri che rischiano di diventare realisticamente 3700 con la quota 100 ma – se tutti gli infermieri ne usufruissero – potrebbero essere ben 5200 a mancare all’appello. Una emorragia di professionisti insanabile nel breve periodo mentre tanti giovani infermieri toscani stanno ancora aspettando un ritorno a casa e sono assunti da altre Regioni. Bene quindi l’input ad accelerare i concorsi e, aggiungiamo, le mobilità. Apprezziamo lo stanziamento per il comparto, anche se è meno della metà rispetto allo stanziamento per la dirigenza se contiamo il personale, e sono assolutamente condivise le preoccupazioni del Governatore Rossi rispetto al clima interno e alla demotivazione dei professionisti. Ci auguriamo che la strada intrapresa dalla Regione Toscana, dal Presidente Rossi e dall’assessore Saccardi, oltre a tamponare le carenze già esistenti, tenga quindi conto anche di questa emergenza e costituisca una soluzione che consenta di guardare al futuro senza ulteriori preoccupazioni. Senza infermieri nulla dei modelli regionali sanitari deliberati e apprezzati da questo ordine può essere portato a compimento”, conclude Giovanni Grasso a nome del coordinamento degli Ordini degli Infermieri toscani.

 

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