Psicologo di base in Toscana: c’è la proposta di legge

L’Ordine toscano: «Bene la proposta di legge, richieste  di aiuto aumentate in modo esponenziale»

«Accogliamo con molto favore la proposta di legge regionale sullo psicologo di base. Durante la pandemia la richiesta di assistenza psicologica da parte dei toscani, dagli anziani agli adolescenti passando anche per i bambini, è aumentata in modo esponenziale. Per questo l’organizzazione di un servizio di prossimità è una questione non più rinviabile». È con queste parole che la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, commenta la presentazione della proposta di legge in Consiglio regionale sull’istituzione dello Psicologo di base. «Dopo due anni di confronto e intenso lavoro con i consiglieri regionali che più si occupano di sanità – prosegue – e dopo l’approvazione all’unanimità dell’assemblea toscana della risoluzione per la creazione di un servizio psicologico di prossimità, finalmente la proposta della legge. Auspichiamo che possa contare sull’unità del Consiglio regionale, perché oggi come non mai il benessere psicologico dei toscani è una priorità».

Come per il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta, ai toscani dunque si apre la possibilità di poter contare anche sullo “psicologo di base”. La proposta di legge è stata presentata nei giorni scorsi dal gruppo regionale del Partito Democratico e vede come primo firmatario Andrea Vannucci, vicepresidente della terza Commissione Sanità, insieme al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, al capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli, al presidente della terza Commissione Enrico Sostegni e al consigliere Iacopo Melio.

«Non tutti si possono permettere una terapia e oggi curarsi non può essere un lusso – ha spiegato Vannucci – tanto più che da tempo riscontriamo, anche in Toscana, una crescente domanda di assistenza psicologica. Una traccia chiara è l’aumento del consumo annuo di antidepressivi. Gli aspetti psicologici fanno parte della nostra salute globale: occuparsene vuol dire avere cura della persona e dei nostri cittadini».

La legge, in una prima fase, prevede che il servizio sia svolto da liberi professionisti attraverso una convenzione mentre, a fine emergenza, ci sarà un incremento in modo organico dei professionisti del servizio sanitario regionale. Nello specifico, ogni zona avrà a disposizione almeno due psicologi a sostegno dei medici di famiglia e pediatri.

«La pandemia, il lockdown, la scarsa socialità e la paura in questi due anni hanno inciso sulla psiche di tutti noi – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo – soprattutto bambini, pre-adolescenti e adolescenti, costretti a seguire le lezioni di scuola davanti a uno schermo o a non svolgere attività sportiva, ma anche donne e uomini di tutte le età. Ben venga questa proposta che rappresenta un atto di grande sensibilità». «La sanità del futuro – ha detto Vincenzo Ceccarelli – dovrà basarsi su una maggiore integrazione tra sociale e sanitario, cura delle patologie e prevenzione delle stesse nell’ottica di un rafforzamento complessivo della sanità territoriale in termini di servizi, strutture e personale. Questo atto va nella giusta direzione». Ora si attende la decisione in aula.

 

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