Toscana: cani educati per fiutare crisi glicemiche

Il fido amico dell’uomo dà l’allerta medica per bambini e ragazzi diabetici

Cani in grado di fiutare una crisi ipoglicemica legata alla terapia per il diabete e di dare l’allerta medica per bambini. La Regione Toscana li educherà grazie agli istruttori della Scuola nazionale cani guida per ciechi di Scandicci (Fi) e li metterà a disposizione di bambini e ragazzi con diabete.

Per famiglie e piccoli pazienti è una sicurezza in più, con benefici anche psicologici. I cani,  con il loro fiuto, sono in grado, infatti, di carpire le variazioni nella concentrazione di taluni composti organici volatili prodotti da una persona in prossimità di uno stato di crisi da diabete e saranno istruiti a dare l’allarme con un segnale convenzionale prestabilito.

Questa novità garantirà un doppio aiuto: oltre all’evidente funzione ‘salvavita’ c’è anche un aumento del livello di autonomia ed indipendenza della persona. L’obiettivo del progetto sarà inoltre, auspicabilmente, pure quello di definire ed approvare standard e regole operative nazionali, che al momento mancano.

Dunque, un progetto destinato a diventare pilota su scala nazionale. Nel partenariato, assieme alla Scuola Cani Guida, l’ospedale Meyer di Firenze e l’Unità di Igiene urbana veterinaria dell’Azienda Usl Toscana Centro; è previsto anche il coinvolgimento del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali che fa capo al Ministero della Salute. Il settore “Igiene, sanità pubblica e veterinaria” della Regione coordinerà i soggetti che collaborano al progetto e monitorerà e verificherà il corretto utilizzo delle risorse.

«Mettiamo con orgoglio a disposizione di altri, ancora una volta, le nostre eccellenze e il nostro saper fare, con la sensibilità che su questi temi da sempre contraddistingue la Toscana e la Regione – commenta il presidente Eugenio Giani -. Si tratta di una nuova frontiera che porterà sicuri benefici a chi soffre di diabete».

Le razze scelte dalla Toscana sono Labrador e Golden Retriever, le stesse che vengono utilizzate per i cani guida, da educare ed istruire appena compiuti due mesi di vita: non solo per ‘fiutare’ il calo di glicemia, ma anche per imparare a condividere la vita quotidiana del paziente. Per far questo serviranno circa diciotto mesi di lezioni e nei prossimi saranno addestrati i primi quattro cani. Il Meyer garantirà il supporto medico scientifico ed avrà un ruolo di affiancamento durante l’intero percorso. Delle risorse stanziate dalla Regione 180 mila euro saranno messi a disposizione della Scuola cani guida, 40 mila andranno al Centro di referenza nazionale (che attiverà una borsa di studio) e 30 mila al Meyer.

In Italia e nel mondo i cani da allerta medica sono impiegati principalmente in assistenza a persone che presentano diabete, convulsioni ed epilessia, morbo di Addison (ipocorticosteroidismo), narcolessia  e sindrome da tachicardia ortostatica posturale. La Giunta regionale toscana ha deciso di investire le risorse a disposizione dal 2023, pari a 250 mila euro, sui cani da diabete. Questa patologia è in fondo considerata una malattia ‘sociale’, che colpisce, solo in Italia, quattro milioni e mezzo di persone. Presso il Meyer di Firenze sono seguiti oltre mille bambini con diabete e ogni anno si registrano cento nuove diagnosi.

Alla Scuola cani guida di Scandicci, dove saranno educati gli animali, già oggi si istruiscono cani di assistenza per persone che hanno difficoltà motorie oppure destinati a svolgere interventi assistiti con gli animali (quella che in passata era definita “pet-therapy”), coinvolti in progetti realizzati presso ospedali, Rsa e centri per disabili.  Una tradizione e sensibilità consolidata nel tempo, che ora si arricchisce ulteriormente.
«È una nuova attività – commenta l’assessora regionale alle politiche sociali, Serena Spinelli  – che va ad aggiungersi a quelle già svolte da un’eccellenza della Regione Toscana come la Scuola cani guida per ciechi di Scandicci. Una realtà aperta alla comunità e che coinvolge attivamente le persone e le famiglie che si offrono per la crescita dei cuccioli e le persone che riceveranno il cane una volta addestrato. Un lavoro svolto da personale qualificato e che si va ad ampliare verso una nuova tipologia, per consentire ai nostri cani di svolgere un ulteriore ruolo prezioso per l’autonomia e per la salute delle persone, in questo caso di bambini e bambine, ragazze e ragazzi diabetici».

«Nel corso degli anni – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini – la Regione Toscana ha dimostrato di saper trattare con la dovuta efficacia la cura del diabete e ha costruito una rete assistenziale specifica, attraverso la quale sono stati ottenuti ottimi risultati.  Con l’impiego dei cani da allerta medica vogliamo potenziare ulteriormente gli interventi tesi a migliorare la qualità della vita dei pazienti, in particolare i più piccoli e i loro familiari, riducendo i costi sociali della patologia».

Alessandra Ricco

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